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Cronaca

Cruca e Tola a Gandino le tradizioni del Triduo Pasquale

Cruca e Tola a Gandino le tradizioni del Triduo Pasquale che coinvolgono l’intera comunità

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Tola a Gandino
Tola a Gandino

GANDINO – Come da tradizione nei giorni del Triduo Pasquale a Gandino alcuni volontari della comunità si sostituiscono alle campane della monumentale Basilica di Santa Maria Assunta, che restano mute dopo l’Ultima Cena. Per due giorni richiamano i fedeli dall’alto del campanile con l’uso della “tola” (tavola di legno con doppio battente in ferro) e con le urla del Talacimanno. Un termine quest’ultimo, con cui Ludovico Ariosto ha definito i “muezzin d’occidente” nell’Orlando Furioso.

Pubblicato per la prima volta nel 1516 a Ferrara, il noto poema cavalleresco, articola le vicende del protagonista Orlando sullo sfondo della guerra vittoriosa dei cristiani contro i Saraceni. Nel canto decimottavo, alla settima Ottava, si legge “…un muover d’arme, un correr di persone, e di talacimanni un gridar d’alto, e di tamburi un suon misto e di trombe il mondo assorda, e ’l ciel par ne ribombe”. L’idea delle urla, dall’alto dei 73 metri del campanile della Basilica, ricorda lo stile dei muezzin visti dai mercanti gandinesi di pannilana sui minareti d’Oriente.

Gli urlatori e i suonatori in cima al campanile di Gandino

Gli attuali principali protagonisti sono Fulvio Masinari, Celestino Caccia ed Emanuele Bertocchi, che da anni coordinano il proprio impegno per garantire la salvaguardia di questo rituale. Nel 2023 il docufilm “Il Talacimanno di Gandino”, realizzato dal videomaker Paolo Colleoni, è stato insignito del Campanile d’Argento al Festival Sacrae Scenae di Ardesio.

La Cruca

A Gandino è tuttora viva la tradizione della “Cruca”, preparata in Quaresima (in particolare il Venerdì Santo) dai fornai locali. “È una vivanda – scriveva Antonio Tiraboschi nel 1873 nel suo “Vocabolario dei dialetti bergamaschi” – fatta con farina di frumento, zucchero, uva candiotta e altre droghe, cotta nell’olio”.

Ingredienti legati (come conferma uno studio di Silvia Tropea Montagnosi) alle contaminazioni gastronomiche generate dai mercanti di pannilana. Esemplari in questo senso l’uso della cannella (molto utilizzata nella Mittel Europa) e dell’uva di Candia, che arrivava da Creta a Venezia, Repubblica con cui i gandinesi mantenevano costanti rapporti commerciali. La Cruca viene prodotta lungo tutta la Quaresima, ma fra il Venerdì e il Sabato Santo la richiesta è molto diffusa: una “Cruca” non può mancare in ciascuna famiglia gandinese.

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