Cronaca
Inchiesta Covid piano pandemico: a Roma l’udienza preliminare
Inchiesta Covid piano pandemico: a Roma l’udienza preliminare sull’imputazione coatta dei dirigenti del Ministero della Salute, presenti molti familiari delle vittime

Si terrà venerdì 17 ottobre alle 9:30 al Tribunale Penale di Piazzale Clodio a Roma l’udienza preliminare sull’imputazione coatta nei confronti di Ranieri Guerra; Giuseppe Ruocco, Francesco Maraglino e Maria Grazia Pompa nella loro veste – negli scorsi anni – di Direttori Generali della Prevenzione e Segretario Generale del Ministero della Salute (Ruocco) a partire dal 2013.
Inchiesta Covid piano pandemico: da Bergamo a Roma il procedimento penale va avanti
L’udienza si inserisce nel filone romano della maxi inchiesta della Procura di Bergamo che aveva indagato sulle responsabilità politiche e tecniche della gestione delle prime fasi della pandemia, conclusasi a marzo 2023 e per competenza territoriale andata a Roma. Si tratta della parte sul mancato aggiornamento del piano pandemico nazionale in vigore al gennaio del 2020 e in generale sulla mancata preparazione dell’Italia a rispondere all’emergenza sanitaria epidemica / pandemica ampiamente annunciata dall’Oms.
Il filone è rimasto aperto grazie all’opposizione all’archiviazione proposta dai legali dei familiari delle vittime dell’Associazione #Sereniesempreuniti che a giugno dello scorso anno aveva visto la discussione in aula davanti al Gip dottoressa Anna Maria Gavoni che all’esito aveva imposto l’imputazione coatta.
A Roma presenti decine di familiari
A Roma, visto l’importanza del procedimento che tiene vivo nell’ambito penale l’impegno dei familiari per ottenere verità e giustizia per i propri cari, saranno presenti decine di familiari di diverse parti d’Italia a manifestare la propria determinazione e l’appoggio ai legali che li rappresentano da oltre 5 anni in questa battaglia di dignità e di civiltà .
“Saremo a Roma al fianco dei nostri legali con molti dei nostro aderenti – commentano dal direttivo di #Sereniesempreuniti – perché è un’azione che incarna il senso civico di tutti i cittadini che hanno perso qualcuno per la negligenza di questi tecnici o che hanno comunque rischiato di essere esposti al pericolo per la loro vita in conseguenza delle omissioni che sono perdurate negli anni contribuendo ad esporre l’Italia alla pandemia”.
Anche l’associazione #Sereniesempreuniti sarà tra le parti offese e chiederà di essere autorizzata a costituirsi parte civile. In aula saranno presenti i legali dei familiari e i legali degli imputati.
Il team legale: “Vogliamo un’adeguata tutela dei familiari delle vittime in un processo”
“Crediamo fermamente nell’istituzione giustizia – commenta Consuelo Locati del team legale – e confidiamo che i diritti dei familiari e di coloro che hanno subito un danno possano trovare un’adeguata tutela in un processo perché questo è il senso del lavoro che da 5 anni stiamo portando avanti per far emergere la verità giudiziaria e le responsabilità di cui funzionari e dirigenti dovranno farsi carico anche di fronte a tutti i cittadini italiani”.
Quella di venerdì 17 sarà una giornata storica per i familiari che vedono per la prima volta, dopo le loro iniziali denunce, portare in aula le loro istanze. Queste richieste, scaturite dal vissuto di ognuno (mancanza di dpi, mancata istituzione della rossa, mancato isolamento, mancanza di tamponi ecc.) avevano già trovato una conferma della fondatezza nelle perizie tecniche dei professionisti incaricati dalla Procura di Bergamo: di fatto, se l’Italia fosse stata pronta non ci sarebbe stata la strage così come si è verificata.
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