Cronaca
Incidenti stradali a Bergamo: 53 vittime nel 2025, già superato il totale dello scorso anno
Al 12 ottobre 2025 si contano già 53 vittime a causa di incidenti stradali in bergamasca. Un dato allarmante, soprattutto se confrontato con l’intero 2024, che si era chiuso con 44 morti

Un bilancio drammatico quello che arriva dalle strade bergamasche: al 12 ottobre 2025 si contano già 53 vittime a causa di incidenti stradali. Un dato allarmante, soprattutto se confrontato con l’intero 2024, che si era chiuso con 44 morti. Mancano ancora 79 giorni alla fine dell’anno e il trend, purtroppo, è in netto peggioramento.
Il presidente dell’ACI di Bergamo, Valerio Bettoni, non nasconde la preoccupazione: “Nonostante l’introduzione del nuovo Codice della Strada, in vigore dal 14 dicembre 2024, con sanzioni più pesanti pensate per responsabilizzare tutti gli utenti della strada, il numero delle vittime è aumentato. Nel solo mese di luglio, abbiamo perso dieci concittadini: uno ogni tre giorni.”
L’ACI sta intensificando le attività di sensibilizzazione e formazione, rivolgendosi in particolare ai conducenti di ogni tipo di veicolo, dai monopattini ai mezzi pesanti. Tra le cause più frequenti degli incidenti figurano comportamenti ormai tristemente noti:
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distrazione (soprattutto per l’uso di smartphone),
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eccesso di velocità,
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guida in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di sostanze stupefacenti,
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inosservanza della segnaletica stradale,
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e, non meno rilevante, la “fretta”.
Un atteggiamento culturale diffuso, sottolinea Bettoni, è la convinzione di essere immuni dai rischi: “C’è ancora troppa gente convinta che ‘tanto a me non succede’, o che l’importante sia evitare la multa. Ma la sicurezza stradale non ammette compromessi: non ci sono eccezioni, né ‘sì, però…’. Serve un cambio di mentalità.”
L’obiettivo dell’ACI è chiaro: aumentare la consapevolezza individuale e costruire una cultura della responsabilità alla guida. Le iniziative si moltiplicano, soprattutto nelle scuole, dove si punta a educare i giovani che si avvicinano alla patente. Ma lo sforzo vuole coinvolgere anche gli adulti, spesso troppo sicuri della propria esperienza in un contesto – quello della circolazione – sempre più complesso e affollato. “Con l’aumento della mobilità – conclude Bettoni – serve anche un surplus di attenzione. Continueremo a martellare su questo punto, coinvolgendo associazioni, enti, scuole guida e forze dell’ordine. Solo lavorando insieme potremo sperare di ridurre il tragico tributo di vite che ogni anno siamo costretti a registrare.”
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