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Cronaca

La CGIL di Bergamo a Roma per la manifestazione nazionale del 25 ottobre

L’iniziativa, promossa dalla CGIL nazionale insieme ad altre associazioni e movimenti, fa partea del percorso di mobilitazione che il sindacato porta avanti per chiedere una legge di bilancio equa

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Anche la CGIL di Bergamo parteciperà alla grande manifestazione nazionale “Democrazia al lavoro”, in programma sabato 25 ottobre a Roma. L’iniziativa, promossa dalla CGIL nazionale insieme ad altre associazioni e movimenti, rappresenta una nuova tappa del percorso di mobilitazione che il sindacato porta avanti da tempo per chiedere una legge di bilancio che metta davvero al centro le persone, il lavoro e i diritti.

La manifestazione partirà alle 13.30 da Piazza della Repubblica e si concluderà in Piazza San Giovanni in Laterano, dove interverrà il segretario generale nazionale Maurizio Landini.

25 ottobre: CGIL in piazza per i lavoratori

Al centro delle rivendicazioni: aumenti salariali e rinnovo dei contratti, una riforma fiscale equa che riduca le diseguaglianze e colpisca evasione e grandi ricchezze, la piena rivalutazione delle pensioni, il potenziamento di sanità e scuola pubbliche, politiche industriali orientate alla transizione ecologica e digitale e il no al riarmo a scapito della spesa sociale.

“La manifestazione di sabato si colloca dentro la più ampia mobilitazione che la CGIL porta avanti da tempo per chiedere provvedimenti concreti a sostegno di lavoratori e pensionati” – dichiara Marco Toscano, segretario generale della CGIL di Bergamo.

“La nostra è una piattaforma articolata che parla di sostegno ai salari, di legge sulla rappresentanza, di potenziamento della sanità e della scuola pubbliche, di interventi fiscali – a partire dalla restituzione del fiscal drag – di riforma delle pensioni, tanto promessa da questo governo che invece non sta facendo nulla, e di indicizzazione piena degli importi per chi in pensione c’è già. Gli ultimi dati sulla povertà nel nostro Paese mostrano quanto sia urgente invertire la rotta e iniziare un reale percorso di riduzione delle diseguaglianze. Chiediamo infine una politica industriale che raccolga le sfide della doppia transizione, incentivando ricerca e sviluppo e gettando le basi per la creazione di lavoro professionalizzato e di qualità”.

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