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Cultura

RANICA: IL CENTRO DI CULTURA “GELTRUDE COMENSOLI” APRE LE PORTE AL PUBBLICO

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Centro Geltrude Comensoli

Centro Geltrude Comensoli – RANICA – Vuole essere uno spazio polivalente a disposizione del pubblico più eterogeneo, il Centro di Spiritualità e Cultura “Geltrude Comensoli” che, sabato 4 ottobre a Ranica, aprirà le porte a famiglie, religiosi, appassionati d’arte e amanti della buona cucina con l’intento di mostrarsi e di offrire una giornata che alterna mostre, laboratori, conferenze e una “cena raccontata” alla scoperta dei sapori e dei saperi del territorio bergamasco.  

“Contemplazioni, rappresenta un primo tentativo sperimentale di contatto con il pubblico – afferma Madre Laura, dell’ordine delle Suore Sacramentine di Bergamo – il Centro, inserito nella Diocesi di Bergamo, è stato voluto per dare spazio a chiunque lo desideri, di poter coniugare l’esperienza spirituale con la formazione culturale. A tale scopo intendiamo offrire giornate di studio, di riflessione, itinerari ed esercizi spirituali, ma anche seminari, corsi, incontri, mostre e laboratori”.  

Ecco quindi spiegato il senso di “Contemplazioni”: una prima ricca proposta che coniuga mente, spirito e corpo.  

Le attività prenderanno il via alle 15 con il laboratorio di installazione “Frammenti d’infinita bellezza”, a cura dell’Associazione culturale “Segnali d’Arte”. A partire dalla definizione di “contemplare”, riproposta attraverso una breve introduzione da parte degli animatori, il laboratorio propone due attività: con i più grandi, l’allestimento di uno spazio di contemplazione, cioè la recinzione di uno spazio definito all’interno del quale proporre nel pomeriggio un’esperienza di contemplazione; con tutti i partecipanti, la realizzazione (singolarmente o in piccoli gruppi) di uno o più elementi da contemplare e da collocare all’interno dello spazio recintato (con la guida e il suggerimento degli animatori).

I partecipanti potranno così scegliere, in base alla disponibilità dei materiali e al tempo a loro disposizione, se collaborare alla realizzazione di un’opera collettiva oppure procedere alla realizzazione di tanti elementi personalizzati. Al termine della giornata, sarà possibile entrare dello spazio recintato per esplorare l’intera installazione e vivere un’esperienza di contemplazione.

Una sezione sarà dedicata all’arte sacra contemporanea con l’incontro “Non lo cercheresti, se già non lo avessi trovato”, in programma alle 18, che vedrà gli interventi  di Paolo Sacchini, critico d’arte e docente presso l’Accademia di Belle Arti di Brescia “Santa Giulia” e  Manuela Soldi, coordinatrice dell’Archivio del Festival della Letteratura di Mantova. I due relatori prenderanno le mosse dalle tendenze che caratterizzavano la produzione di arte sacra tra l’Ottocento e la prima metà del Novecento per riflettere e conversare sul rapporto tra la Chiesa e gli artisti della contemporaneità. 

Inoltre, per l’occasione, saranno esposti alcuni dipinti di Don Renato Laffranchi e di Emilio Belotti. Sacerdote e artista con una biografia costellata da importanti esposizioni a livello internazionale all’attivo il primo, autore di dipinti, affreschi, mosaici e vetrate conservati in prestigiose e riconosciute collezioni pubbliche, private e di culto il secondo. 

L’arte sarà anche il filo conduttore di “Sapori d’arte”, la cena raccontata che verrà servita sabato sera alle 20 con tanto di accompagnamento musicale. Non una semplice cena ma un vero e proprio incontro di stimoli per la mente e l’anima. Sì perché i piatti tipici di un territorio ci parlano di saperi oltre che di sapori, rievocano cultura e tradizioni, riconducono alla storia complessiva di una comunità e alle tante infinite microstorie di coloro che nei secoli ne hanno fatto parte. 

 

 

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