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Cronaca

STATO DI AGITAZIONE PER I 570 DIPENDENTI DELLA PROVINCIA, ROSSI VICINO AI LAVORATORI

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Stato di agitazione per i 570 dipendenti della Provincia di Bergamo dopo la decisione di indurre una protesta, maturata nel corso dell’assemblea che si è tenuta ieri, venerdì 31 ottobre, durante la quale si è discusso dei tagli previsti dal Governo secondo quanto previsto dalla Legge di Stabilità.

“I tagli previsti dal governo sono insostenibili – commenta Marco Brumana, Segretario della FP CGIL di Bergamo – tagli che comportano la mancata erogazione di servizi essenziali quali la manutenzione delle strade, il riscaldamento delle scuole e la mancanza di una garanzia per il futuro dei 570 dipendenti dell’Amministrazione”. “Se si dovranno fare ulteriori sacrifici saremo pronti ad affrontarli – continua Brumana – ma ciò che importa è il mantenimento dei posti di lavoro e dei servizi per i cittadini. Le province hanno già dato più di ogni altro ente”.

Immediata la risposta del Presidente della Provincia di Bergamo, Matteo Rossi. “Ho ricevuto oggi da parte dei dipendenti della Provincia la comunicazione circa lo stato di agitazione del personale deciso in seguito ai tagli del governo sul 2014 e sul 2015, che mettono in discussione l’erogazione di servizi essenziali e i livelli di occupazione. Condivido la preoccupazione dei dipendenti e ho già convocato un incontro per lunedì 2 novembre  alle ore 15.00 con i rappresentanti della Rsu durante il quale condividerò i numeri e le scelte degli equilibri di bilancio del 2014 e inviterò i lavoratori ad intervenire di fronte ai Sindaci bergamaschi durante l’assemblea del 12 novembre”.

Matteo Rossi ha poi voluto sottolineare la posizione che la provincia adotterà per la lotta alla modifica della legge di stabilità. “Il gonfalone della Provincia sarà a fianco delle bandiere delle organizzazioni sindacali nella battaglia per la modifica della legge di stabilità. Mi sento in questo senso impegnato a tenere compatto il fronte territoriale, Provincia-Sindaci-Sindacati, con l’obiettivo di modificare quelle scelte del Governo che mettono in discussione servizi come strade e scuole oltre che i lavoratori che su quei servizi operano. Chiediamo al parlamento di riconquistare la propria centralità e ai parlamentari che rappresentano la bergamasca di adoperarsi per ridare centralità e dignità al nostro territorio e agli enti locali”.

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