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Cronaca

DON MARIO CASSERA DI CENE RICEVERÀ IL PREMIO “BEATO GIOVANNI XXIII”

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Il Premio Beato Giovanni XXII, giunto alla settima edizione, contribuisce a tenere viva l’attenzione sull’operato dei missionari bergamaschi nel mondo. Quest’anno, tra i tre missionari premiati c’è anche don Mario Cassera di Cene impegnato prima in Asia e ora in Algeria. Il premio verrà assegnato sabato 13 dicembre dal Vescovo Francesco Beschi nel contesto del Concerto di Natale organizzato dal Centro Missionario.

L’esempio di solidarietà, dimostrato da don Mario Cassera insieme a Padre Giuseppe Rinaldi e Suor Margherita Ravelli, sarà premiato con assegni da 1000 euro l’uno durante il concerto che si svolgerà a partire dalle 21 nella Basilica di Sant’Alessandro in Colonna a Bergamo.

Mario diventa sacerdote il 21 giugno 1980 nella Cattedrale di Bergamo per mano del Vescovo Giulio Oggioni, è nato a Cene il 10 gennaio 1954. Lo attende il quartiere del Sacro Cuore dove la chiesa è un capannone e l’oratorio un vagone ferroviario. L’esperienza di una comunità in costruzione alla ricerca della propria identità in periferia della città è uno stimolo per una pastorale “in uscita”, aperta alla novità e sperimentazione. Nel 1989 diventa arciprete di Santa Brigida e successivamente anche parroco di Cusio. Nel 2000 lascerà la parrocchia per studi a Roma e negli Stati Uniti.

L’esperienza missionaria lo condurrà in Myanmar dal 2004 al 2011 come affiliato al P.I.M.E. e, dal 2012, ad Algeri come sacerdote fidei donum. 

Nella motivazione del premio si legge “Nella ricchezza di questo percorso don Mario ha maturato la consapevolezza di un dono, quello del sacerdozio, da spendere senza riserve anche in situazioni di precarietà e disagio. L’Asia nella sua complessità sociale e politica, l’Algeria nella ricerca di una convivenza pacifica e significativa di religioni diventano luoghi di testimonianza nel servizio. Il premio dedicato a papa Giovanni, oltre che riconoscere il servizio prezioso di don Mario, diventa un segno di vicinanza e partecipazione a popolazioni che sono chiamate a testimoniare la fede in situazioni di minoranza e talvolta di persecuzione”.

 

 

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