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ECCELLENZE SERIANE

IN VALLE SERIANA SI TORNA AL LAVORO PUNTANDO SUI GIOVANI

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Workshop Promoserio

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A fine anno si è soliti fare bilanci e previsioni: così hanno fatto nel mese di novembre le aziende e i partner territoriali della Valle Seriana e Valle di Scalve incontrandosi a Leffe in occasione del IV° Workshop di Promoserio. All’unanimità quello che ne è emerso è la l’importanza delle nuove generazioni, che saranno soggetti attivi nella creazione di un nuovo futuro del territorio se formati in maniera adeguata e se le aziende sapranno investire su di loro.

 

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L’ANALISI DEL CONTESTO LAVORATIVO

Secondo un’accurata analisi del contesto lavorativo proposta da Sergio Anesa, dell’Osservatorio diocesano per la pastorale sociale e del lavoro, dal 2005 ad oggi la Val Seriana ha perso il 12% di numero di imprese (11.939 contro 10.430): a pagarne le spese soprattutto il settore manifatturiero che da 1.922 imprese è passato a 1.473, cioè il 23% in meno.

Ma Anesa ha saputo indicare anche alcune strategie per risollevare questa situazione da individuare nei punti di forza del paese quali: dinamismo del settore privato, solidità el sistema finanziario, qualità del capitale umano, alta produttività (seconda solo a quella della Germania) e debito privato basso.

 

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I GIOVANI; LA SCUOLA E IL LAVORO

Le esperienze messe sul tavolo al Workshop dimostrano come ci sia ancora un gap troppo ampio tra imprese e scuola: la società di lavoro interinale Openjobmetis ha ricordato le attività di formazione svolte per colmare questa distanza che permettono di inserire 12.500 lavoratori.

Fiore all’occhielo è poi l’Università degli Studi di Bergamo, rappresentata dal prorettore Piera Molinelli, che ha spiegato come l’ateneo sia il terzo in Italia per numero di laureati che entrano velocemente nel mondo del lavoro

La formazione è dunque necessaria, soprattutto se specializzata, a formare giovani che troveranno presto una collocazione nel mondo del lavoro, senza dimenticare però la grave situazione dei “neet”, i giovani fra i 15 e i 29 anni che né lavorano né studiano, e che sono circa 34 mila solo in provincia di Bergamo.

 

GUARDA QUI IL VIDEO SPECIALE DEL WORKSHOP

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