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Cronaca

DELITTO SUL MONTE BUE: CHIESTI 30 ANNI PER SCHENA E 2 MILIONI DI EURO PER LA FAMIGLIA

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Chiesti trent’anni di carcere per Isaia Schena, il 38enne di Cene accusato di avere ucciso Madalina Palade, la ballerina rumena 27enne massacrata sul monte Bue a Cene quasi un anno fa. La richiesta è stata formulata dal pm Fabrizio Gaverini questa mattina durante il processo che giudicherà l’imputato con il rito abbreviato. La famiglia ha chiesto 2 milioni di euro come risarcimento danni, mentre la difesa chiede l’esclusione di tutte le aggravanti.

L’omicidio era avvenuto nella notte tra il 9 e il 10 marzo 2014 in una baracca tipo container che Schena aveva sul Monte Bue: i due avevano un appuntamento degenerato poi in un raptus di follia.

L’allarme era scattato il giorno successivo, quando Madalina non era tornata a casa, così erano partite le ricerche che avevano condotto le forze dell’ordine e i sanitari del 118 a scoprire il corpo massacrato della ragazza a 24 ore dal delitto. Accanto a lei lo stesso assassino sotto effetto di droga e alcool e ferito, Schena aveva infatti tentato di uccidersi con una coltellata.

A Schena il pm contesta le aggravanti della minorata difesa, della crudeltà, dei futili motivi e dello stato di ubriachezza abituale mentre la difesa rappresentata dall’avvocato Roberto Bruni, chiede di escludere proprio le aggravanti.

Infine, l’avvocato Rocco Romellano del Foro di Milano, che rappresenta le parti civili (i genitori e la sorella di Madalina), ha quantificato in 2 milioni di euro il risarcimento con una provvisionale di 500 mila. Le repliche nell’udienza del 27 marzo.

Schena aveva già una condanna a tre anni, che al momento dell’omicidio stava scontando con il solo obbligo di firma visto che era incensurato, per lesioni aggravate e tentata violenza sessuale nei confronti di una prostituta; dopo il delitto ha ammesso quanto accaduto, anche se non è mai riuscito a fornire un movente se non quello di un raptus immotivato.

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