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Economia & Lavoro

MOBILITÀ A BERGAMO: 1.767 LAVORATORI NELLE LISTE, 12 DELLA ARDES SPA. CASSA INTEGRAZIONE A – 53%

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Mobilità a Bergamo: da inizio anno 1.767 lavoratori sono stati inserite nelle liste. Questo il dato comunicato il 2 luglio dall’organismo provinciale che si occupa di approvare le liste di mobilità riservate alle aziende medio-grandi (con più di 15 dipendenti) e le domande di Cassa in deroga. Nel conteggio proprio ieri sono confluiti altri 280 lavoratori. La Cassa Integrazione è diminuita del 53%.

Di questi nuovi ingressi, 187 provengono dal settore dell’edilizia, 36 da quello della gomma-plastica, 17 dal meccanico, 11 dal commercio e dal terziario, 7 dal tessile e dell’abbigliamento, 5 dalla chimica, 4 dal trasporto e dalle spedizioni, 4 dal settore dei laterizi, lapidei e del cemento, 4 da alberghi, pubblici esercizi e turismo, 3 dal comparto di legno e arredamento, 1 dai servizi e 1 manifatturiero (bottoni, calzature, ombrelli).

“Dei 280, ben 147 lavoravano all’Impresa Cavalleri Ottavio in liquidazione – fa notare Orazio Amboni, presente per la CGIL alla seduta dell’organismo provinciale -. Altri contingenti di un certo rilevo numerico provengono da Andreoli Costruzioni SRL fallimento 22 (su 22; 100% completata la lista dei lavoratori inseriti nell’accordo di mobilità), Pansac International 17 (su 426 a verbale), Ardes SpA 12 (su 16 a verbale)“.

L’azienda di Ponte Nossa, specializzata nella produzione di piccoli elettrodomestici con sede a Ponte Nossa, dopo aver applicato il contratto di solidarietà, ha avuto accesso all’ammortizzatore della mobilità.

Durante i lavori della sottocommissione è stato approvato anche il terzo elenco di domande di Cassa in deroga. Finora la situazione è la seguente: lista approvata il 13 maggio 43 domande con 105 lavoratori; lista approvata il 28 maggio 65 domande, 144 lavoratori; lista approvata il 2 luglio 179 domande, 405 lavoratori.

“In totale, quindi, le domande sono 287 e i lavoratori coinvolti 654 – sottolinea Amboni -. Tutte le domande sono relative all’ultimo periodo del 2014. Non è ancora iniziato il caricamento delle nuove domande 2015 che sono, a tutt’oggi, 1.032, in attesa del via procedurale da parte della Regione. Per avere un’idea della ricaduta occupazionale e sociale, va ricordato che la sottocommissione provinciale esamina solo le domande di Cassa in deroga relative ad aziende fino a 5 dipendenti; l’istruttoria delle altre domande è effettuata in sede regionale dall’ARIFL. L’allarme lanciato dalle segreterie regionali CGIL, CISL e UIL è quindi più che giustificato: al ritardo nel pagamento delle indennità arretrate, e già decretate, del 2014, va aggiunto il ritardo delle domande ora approvate (e in attesa di decretazione regionale) e l’ulteriore ritardo delle domande 2015 neppure ancora prese in considerazione”.

Per quanto riguarda invece la Cassa integrazione autorizzate dall’INPS di Bergamo per il mese di maggio 2015 Sono 1.740.650 le ore utilizzate : “Si tratta di un calo del 53% rispetto al maggio del 2014 quando furono 3,7 milioni. Dall’inizio dell’anno il totale delle ore autorizzate è di 9.140.127 contro gli oltre 17 milioni di ore dei primi 5 mesi del 2014 (-47%). Il conteggio comprende le ore di Cassa ordinaria, straordinaria e in deroga – ha spiegato Amboni”.

“La diminuzione” continua Amboni, “è in parte condizionata dalla mancata decretazione della Cassa in deroga: solo 12mila le ore a maggio e 190mila dall’inizio dell’anno, contro le 884mila di maggio 2014 e i 2,7 milioni dei primi 5 mesi dello stesso anno”.

A parte il caso della Cassa in deroga per la quale parlare di calo è decisamente improprio, la tendenza alla diminuzione è più accentuata nella Cassa ordinaria (-63,4% a maggio e -50,1% per i primi 5 mesi) mentre il calo, pur presente, è meno sensibile nella Cassa straordinaria (-19,7% a maggio e -30,9% nei primi 5 mesi), segno che le situazioni di crisi prevalgono su quelle di momentanea difficoltà.

“Tra i settori, resta elevato il ricorso alla Cassa nelle aziende meccaniche e un vero picco si registra nel settore grafica-stampa-editoria: si tratta delle crisi aziendali di alcune importanti imprese come Pigna, Lediberg e Johnson – conclude Amboni”.

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