Seguici su

Cronaca

PROCESSO BOSSETTI, LA TRISTE STORIA DI YARA E I PROTAGONISTI DELLA VAL SERIANA

Pubblicato

il

Nato a Clusone nel 1970, da un anno Massimo Giuseppe Bossetti è per tutti l’assassino di Yara Gambirasio. Ad inchiodarlo il famoso dna: una prova scientifica che per 4 anni è stata cercata sviscerando le storie d’amore degli anni ’60 in alta Val Seriana. E nel giorno in cui si è aperto il processo al Tribunale di Bergamo, i riflettori tornano ad accendersi anche qui, tra le montagne della valle, dove la madre Ester Arzuffi passò la sua giovinezza e instaurò quella relazione clandestina con Giuseppe Guerinoni.

Tutto accadde nel giro di pochi chilometri: Ester, giovane e bella operaia di Villa d’Ogna, frequentò il Guerinoni, autista di autobus di Gorno, proprio alla fine degli anni ’60 in quei mesi in cui la incontrava portandola al lavoro sul bus di linea.

Ma com’è che l’indagine condotta dal Pm Letizia Ruggeri ha incrociato la storia tra la Arzuffi e Guerinoni?

Tutto ha inizio, dopo il delitto della 13enne di Brembate il 26 novembre 2010, con il ritrovamento il 26 febbraio 2011 del cadavere della ragazzina e l’individuazione del dna di Ignoto 1 – l’assassiono di Yara -, quello presente sugli slip e i leggins.

La strada del dna già dall’inizio è stata quella su cui si è battuto di più vista la mancanza di altri elementi: così si è arrivati al nipote di Giuseppe Guerinoni, frequentatore della discoteca vicina al campo dove è stata ritrovata la povera 13enne a Chignolo d’Isola. Da lì si è scandagliata tutta la parentela: fino allo zio del ragazzo, Giuseppe l’autista di Gorno morto nel 1999, il cui dna ha rivelato una compatibilità del 99.99999987% con quello Ignoto 1. Arriva dunque la certezza: Guerinoni è il padre del killer.

Da lì spostamento in Val del Riso e in alta Valle Seriana con un lavoro certosino e svolto di concerto con le forze dell’ordine locali che hanno permesso di arrivare all’ipotesi del figlio illegittimo (visto che i figli naturali di Guerinoni non sono risultati compatibili) e di confermarla.

Il 16 giugno 2014 Massimo Bossetti, dopo essere stato sottoposto al dna, viene arrestato con la pesante accusa di omicidio aggravato di cui dovrà rispondere in questo lungo processo cominciato questa mattina a Bergamo in via Borfuro dove si trova il Tribunale.

Una battaglia che si prevede molto lunga vista la complessità delle prove a carico e vista la presenza di oltre 700 testimoni: tra questi la madre Arzuffi, che ha sempre dichiarato, andando contro anche alla scienza, che Massimo è figlio di suo marito, così come Bossetti ha sempre dichiarato di essere innocente. Per questo sarà presente ad ogni udienza, per poter raccontare la sua verità.

 

Nella foto: Massimo Giuseppe Bossetti, la madre Ester Arzuffi e Giuseppe Guerinoni

 

Tutti i diritti riservati ©

 

 

Continua a leggere le notizie di Valseriana News e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *