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Cronaca

COWORKING SOLIDALE E ISTITUZIONI EUROPEE: DOPPIO SEMINARIO DEL SINDACATO ALLA MALGA LUNGA

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“Questo è il nostro modo di fare resistenza, di farci valere. Perché voglio restare nel mio paese e lavorare qui e il coworking è il nostro modo di lottare”: così Michele, 29 anni, laureato qualche anno fa in Belle Arti, ha voluto portare la sua testimonianza di coworker al seminario che si è tenuto venerdì in un luogo legato a doppio filo alla parola Resistenza: al museo-rifugio della Malga Lunga.

Qui il sindacato è tornato come ogni anno con due iniziative: un seminario mattutino dedicato alle prime esperienze di coworking organizzato da CGIL e SPI-CGIL, e un seminario pomeridiano sulle istituzioni europee, proposto da CGIL e FILCTEM-CGIL.

Il coworking solidale non si limita solo alla condivisione di spazi lavorativi, ma alla condivisone e messa in rete delle competenze in un’ottica di aiuto reciproco e crescita professionale per giovani professionisti fino ad ora penalizzati dagli attuali scenari economici, con un impatto anche sul territorio, in  uno spirito di collaborazione tra i coworker e il contesto comunale in cui cominciano ad operare.

Nel maggio del 2014 la CGIL di Bergamo, insieme ad Acli Bergamo, alla Cooperativa Sociale AEPER, a Imprese e Territorio, ad AFP Patronato San Vincenzo e alla Cooperativa Sociale Patronato San Vincenzo, ha dato vita al protocollo P@sswork per l’avvio di spazi di coworking solidale. Si è trattato del punto di approdo di un lavoro avviato incontrando le amministrazioni comunali, alla ricerca di spazi lavorativi da condividere.

“Ma alla nostra idea di coworking abbiamo voluto dare una caratterizzazione più precisa: abbiamo voluto che fosse solidale” ha spiegato aprendo i lavori del seminario Marco Toscano, segretario generale di NIDIL-CGIL e responsabile di Toolbox CGIL”. Ciò significa che a fronte di spazi gratuiti o a prezzi agevolati forniti a giovani che si affacciano al mondo del lavoro, questi ragazzi, giovani professionisti, forniscono in cambio attività e la realizzazione di progetti per la comunità in cui sono ospitati, nel segno di una solidarietà tra chi abita uno spazio di lavoro e il territorio in cui esso è collocato”.

Augusta Passera della segreteria SPI-CGIL Bergamo ha sottolineato che non si tratta di “una soluzione miracolosa alla disoccupazione giovanile, ma che stiamo costruendo percorsi di condivisione e opportunità. Il passato non diventi perenne rimpianto di quello che è stato, ma una molla per agire nel futuro” e ha concluso il suo intervento richiamando l’attenzione al valore della “dignità, al diritto di svolgere un lavoro in cui si sia rispettati”.

Sono intervenuti, poi, nella discussione anche il Direttore dell’INPS di Bergamo Angelo D’Ambrosio e Corrado Maffioletti delle Acli di Bergamo.

Durante il seminario sono stati illustrati i primi passi che P@sswork sta compiendo in collaborazione con l’amministrazione di Curno (era presente Claudio Cavagna, assessore alle Attività produttive e commerciali), di San Giovanni Bianco (è intervenuto l’assessore alla Cultura Bernardo Galizzi, presente anche il vicesindaco Amelio Sonzogni) e con i tre ragazzi dell’associazione Nestwork di Alzano (Michele Vavassori, Barbara Lena e Carlo Sirtoli).

“Questa è un’iniziativa un po’ strana per la CGIL: qualcuno potrebbe chiedere cosa c’entri un sindacato che tutela i lavoratori dipendenti con un progetto del genere” ha detto Luigi Bresciani, segretario generale della CGIL di Bergamo. “Siamo ancora più convinti che fosse giusto organizzare questa iniziativa, fare parte del progetto perché dove c’è chi ha bisogno di tutela  là deve esserci il sindacato! Alle nuove tipologie di lavoratori il sindacato deve chiedere con umiltà come può essere utile, a che cosa può servire. La nostra missione resta quella della tutela dei più deboli: una tutela non solo dei diritti collettivi, ma anche dei destini individuali. Questo per me è il sindacato del futuro”.

Nel pomeriggio si sono, aperti i lavori del secondo seminario in programma, dedicato ai temi internazionali, partendo dalle istituzioni europee fino ai trattati che ne costituiscono il fondamento.

Ha introdotto il tema il segretario generale provinciale della FILCTEM-CGIL Valentina Cappelletti, che ha poi lasciato la parola a Fabio Ghelfi del Dipartimento Politiche Globali della CGIL Lombardia e a Stefano Palmieri, EESC European Economic and Social Committee. Al seminario era presente anche Elena Lattuada, segretario generale della CGIL Lombardia.

Assistendo alle fasi difficili della vicenda greca ma anche alla gestione dell’emergenza dei profughi in arrivo sul territorio europeo, infatti, il sindacato si sta interrogando su una situazione che si teme vada fuori controllo: “Non vogliamo un processo regressivo che porti alla disgregazione del progetto europeo, dei suoi fondamenti. Questo perché Europa per noi vuol dire ancora libertà, reciprocità fra storie e popoli, pace” spiegano gli organizzatori della FILCTEM. Questo alla Malga è il primo di un ciclo di seminari che saranno organizzati nel periodo del congresso della Confederazione Europea dei Sindacati.

 

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