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Cronaca

“PICCOLI SEMI, GRANDI OPPORTUNITÀ”: DALLA BOLIVIA IN VAL SERIANA PER CONOSCERE I MAIS LOCALI

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– ROVETTA – È partito da Rovetta questo lunedì mattina il tour settimanale che vede presenti anche sul territorio della Val Seriana due rappresentanti della Bolivia in viaggio in Lombardia per studiare i piccoli semi. Tra questi, particolare interesse riscuotono il Mais Rostrato di Rovetta e il Mais Spinato di Gandino.

La visita rientra nel progetto “Piccoli semi, grandi opportunità!” finanziato da Fondazione Cariplo, Regione Lombardia e Comune di Como e sviluppato da tre ONG lombarde – ASPEm, Fratelli dell’uomo e Celim Bergamo – che lavorano da anni nell’ambito della cooperazione internazionale. L’obiettivo è quello di sviluppare i temi della sovranità e della sicurezza alimentari in Bolivia, in diversi dipartimenti di Tarija e Cochabamba, concentrando le attività sulle coltivazioni di mais e amaranto.

“Il progetto – spiega Caterina Ghislandi di Aspem  – si compone di una forte valenza di reciprocità e scambio, che si traduce nelle iniziative proposte sia sul territorio lombardo, sia su quello boliviano, consolidando di volta in volta la conoscenza delle rispettive culture e tradizioni legate all’agricoltura. Diversi sono inoltre gli eventi realizzatti sul territorio regionale – continua -, tra cui il corso di cucina ‘Mangiando s’impara’, del quale le allego locandina. Il focus delle svariate proposte spazia dalla cittadinanza agli studenti, dagli attori istituzionali alle strutture che si occupano di ricerca e innovazione in campo agroalimentare, come l’Istituto a lei noto per la maiscoltura CRA-MAC”.

Nella mattina di lunedì 28 settembre i rappresentanti dell’Associazione Rosso Mais nei campi di Rovetta pronti per la raccolta, hanno mostrato ai tecnici le ricchezze agricole del territorio con un percorso tra il mais rostrato rosso che ha permesso di scoprire le similitudini e le diversità della coltivazione biologica del cereale.

“L’esperienza portata avanti da noi a Cochabamba – ha commentato Alberto Cardenas da Cochabamba – riguarda la reintroduzione del mais a scopo alimentare coltivato in rotazione con altri prodotti per non sfruttare troppo il terreno. Il mais è un alimento che contraddistingue tutta la nostra alimentazione dai cibi fino alle bevande e tornare alla piccola coltivazione famigliare permette di recuperare le tradizioni e la qualità del prodotto. Obiettivi che condividiamo anche con i coltivatori di Rovetta che abbiamo conosciuto questa mattina e che hanno molto in comune con noi nonostante i migliaia di chilometri che ci separano”. 

L’occasione è stata dunque quella di creare un momento di conoscenza e incontro, attraverso il quale anche i coltivatori locali hanno potuto apprendere qualche particolarità sui cereali provenienti proprio da oltre oceano.

 

Nella foto da sinistra: Alberto Cardenas con il coltivatore rovettese Giovanni Marinoni  

 

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