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Cronaca

VIOLENZA IN AUMENTO IN BERGAMASCA: VITTIME GIOVANI DONNE ITALIANE

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Dall’inizio dell’anno sono già 269 le donne che si sono rivolte al Pronto soccorso generale dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo vittime di maltrattamenti o percosse; un dato parziale che ha già superato quello dell’anno scorso, quando gli accessi, al 31 dicembre, erano stati 252. Questi i dati diramati nella Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne.

Così, se le proiezioni saranno rispettate, anche nel 2015, così come nel 2014, più della metà delle vittime di qualsiasi atto di violenza presentatesi in ospedale sono donne. Si tratta di solito di donne giovani, con un’età compresa tra i 35 e i 48 anni, di estrazione sociale medio-alto, nel 70% dei casi di nazionalità italiana.

In totale dal 2008 l’Ospedale di Bergamo ha registrato 1.996 casi di violenza e oltre 405 donne sono state inserite nel Percorso Violenza, un protocollo specifico che gli operatori del Pronto Soccorso hanno messo a punto affinché le donne vengano accolte e ascoltate da personale medico e infermieristico femminile appositamente formato. Il protocollo lo scorso anno è stato premiato con il riconoscimento Best Practice dall’Osservatorio Nazionale sulla salute della Donna (O.N.Da) per l’alto livello dell’assistenza fornita.

Il personale è impegnato a riconoscere i possibili casi di violenza, per una presa in carico precoce delle vittime. Se è necessario vengono eseguiti prelievi di materiale biologico, profilassi antibiotica e consulenze specialistiche infettivologiche o traumatologiche e viene offerta alle donne la possibilità di ricevere assistenza sociale e psicologica. L’équipe propone anche sempre di sporgere denuncia e di valutare se il rientro a casa potrebbe essere problematico, informandole sui diversi servizi di accoglienza presenti sul territorio, rispettando però la decisione della donna.

Il percorso infine non si conclude con la dimissione, perché uno psicologo ricontatta telefonicamente la donna nei giorni seguenti per fissare un colloquio nei modi e nei tempi a lei più congeniali, secondo l’approccio”First you”, dando cioè priorità e ampia disponibilità alla paziente.

E’ anche in corso di definizione un protocollo specifico di intervento nel caso in cui la vittima di violenza sia un bambino, situazione che si verifica in media 10 volte all’anno. Quest’anno sono già stati 14 gli accessi da parte di minorenni vittime di abusi, 4 maschi e 10 femmine.

Sono invece già 25 le donne che dall’inizio dell’anno si sono presentate al Pronto soccorso ostetrico-ginecologico dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII perché vittime di violenza sessuale. Se le proiezioni saranno confermate, il 2015 sarà l’anno con il maggior numero di accessi per questo genere di maltrattamenti.

Numeri impressionanti, ma piccolissimi rispetto ai casi reali, se si considera che le stime in Europa parlano di una donna violentata o maltrattata ogni 6/10 ore, con la stragrande maggioranza che non segnala maltrattamenti a nessuna istituzione.

Secondo i dati diffusi dall’ISTAT quest’anno le violenze totali sono leggermente diminuite, ma le violenze che causano ferite sono passate dal 26% al 40%, è aumentato il numero di donne che ha temuto per la propria vita (passato dal 18% al 34%) e il 36% delle donne con problemi di salute subisce violenza. Sempre secondo l’ISTAT è però aumentato il numero delle donne che denunciano, passato dal 6% all’11%, e quello delle donne che considerano la violenza un reato (dal 14% al 29%).

 

STAND INFORMATIVO IN OSPEDALE

Per far riflettere i cittadini bergamaschi su questo tema e aiutare le vittime, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne, l’Ospedale di Bergamo organizza martedì 24, mercoledì 25 e giovedì 26 novembre in collaborazione con l’Associazione Aiuto Donna, uno stand informativo che verrà allestito tra torre 1 e torre 2.

A presidiare lo stand dalle 9 alle 15 ci saranno operatori del Pronto soccorso e del Dipartimento materno-infantile e pediatrico, le studentesse dei Corsi di laurea in ostetricia e scienze infermieristiche, le tirocinanti in Psicologia clinica e le volontarie dell’associazione bergamasca che da anni è in prima linea per offrire aiuto alle donne vittime di molestie, maltrattamenti e violenze di ogni tipo, da quella fisica a quella psicologica, fino a quella economica e allo stalking, problema sempre più diffuso.

Il tema scelto per quest’anno è quello della violenza durante la gravidanza, che, al contrario di quello che comunemente si potrebbe pensare, è il periodo in cui gli atti violenti iniziano o diventano più frequenti e gravi. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità nel mondo una donna gravida su quattro ogni anno è vittima di una qualche forma di violenza e le percosse sono la seconda causa di morte nei bambini nel grembo materno. La gravidanza però potrebbe anche costituire un’eccezionale opportunità per individuare una situazione di maltrattamento grazie ai controlli medici a cui la donna si sottopone durante i 9 mesi, che possono facilitare la vittima nel chiedere aiuto.

Con l’intento di far riflettere su questo tema, le future mamme che seguono i corsi di accompagnamento alla nascita organizzati dall’Ospedale Papa Giovanni XXIII, così come tutte le ostetriche e le studentesse future tali, sono state invitate a realizzare a maglia un quadrato di 30 centimetri, che durante i tre giorni di presenza in Hospital Street verranno uniti con un fiocco rosso a formare la “Maglia della consapevolezza”, un arazzo che verrà poi posizionato nel Pronto soccorso dell’ospedale bergamasco.

Le donne vittime di violenza possono rivolgersi al Pronto Soccorso dell’Ospedale Papa Giovanni XXIII o di altri ospedali bergamaschi oppure all’Associazione Aiuto Donna (www.aiutodonna.it).

 

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