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Cronaca

Bed&breakfast e fondi europei, reati prescritti e non luogo a procedere per Piffari

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Reati prescritti e non luogo a procedere nei confronti dell’ex parlamentare Sergio Piffari. Si chiude così la vicenda giudiziaria dei bed&breakfast di Lizzola.

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Lo stabile sotto accusa a Lizzola

Non è una novità ma di fatto il caso si è chiuso il 13 luglio 2016: sul caso dei bed&breakfast, il giudice Vito Di Vita ha stabilito il non luogo a procedere nei confronti di Sergio Piffari, ex parlamentare dell’Idv ed ex sindaco di Valbondione, in quanto il reato è estinto per intervenuta prescrizione.

Con l’aggiornamento del processo a mercoledì 13 luglio i reati contestati a Piffari e famiglia sono finiti fuori tempo massimo in quanto erano decaduti ad inizio 2016. “Sarebbe un inutile spreco di energie e risorse celebrare un dibattimento che inevitabilmente si concluderà con l’assoluzione degli imputati per intervenuta prescrizione – recitava anche una direttiva del presidente del tribunale”.

L’accusa era quella di truffa ed evasione fiscale: al centro della questione secondo la Procura di Bergamo, una serie di contributi europei per un totale di quasi 500mila euro ricevuti da Bruxelles per far partire delle attività di bed&breakfast nelle case degli indagati ma che in realtà sarebbero serviti solo per ristrutturarli.

La questione era stata raccontata anche da Striscia la Notizia: subito dopo erano intervenuti i militari delle Fiamme gialle che avevano riscontrato fatture false o alterate.

Era il 2012 e già allora era prevedibile la prescrizione, essendo i fatti databili fra il 2006 e il 2007.  Insieme a Piffari sono stati indagati la moglie, tre nipoti e due imprenditori. Tutti hanno sempre respinto le accuse.

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