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Alpini e solidarietà: sezione Orobica ancora al primo posto

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I numeri parlano chiaro: la solidarietà bergamasca non è (mai) venuta meno; anzi, nel 2015 è pure aumentata rispetto l’anno precedente.

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Secondo quanto riportato nel Libro Verde della Solidarietà pubblicato dall’Associazione Nazionale Alpini, appuntamento ormai tradizionale  che si ripete ogni anno, la Sezione di Bergamo ha donato oltre 1 milione di euro e quasi 300mila ore lavorate. Il che la porta abbondantemente sul gradino più alto.

«Non è questione di classifiche – ha commentato Carlo Macalli, presidente della Sezione ANA di Bergamo – ma di fare del bene, sempre e ovunque ce ne sia bisogno e ove sia possibile.  Questi dati confermano la natura generosa e solidale di noi bergamaschi. Una natura che, associata all’altra caratteristica di “testardaggine” ci porta ad affrontare obiettivi impegnativi. Se a questo aggiugiamo lo spirito alpino ossia il non arrendersi alle difficoltà e portare a termine quanto iniziato, ecco che i risultati vengono raggiunti. Con fatica, magari con difficoltà ma controbilanciate da impegno, forza, volontà».

I numeri complessivi dell’Associazione Nazionale Alpini sono impressionanti: al di là dei quasi 6 milioni di euro e i 2 milioni e rotti di ore lavorate, il libro verde ha quantificato queste ultime con una “valorizzazione di 27,52euro/ora (dato relativo al manovale, indicato nel prezzario delle opere pubbliche di Regione Lombardia)” arrivando così a oltre 63 milioni di euro in un anno.

E si tratta di somme per difetto, riferite “solo” dal «70% » delle sezioni alpine che «hanno inviato i dati di quanto hanno fatto per aiutare il prossimo, dando vita a iniziative di solidarietà e di protezione civile, in occasione di grandi e piccole calamità, nelle manifestazioni pubbliche, nella raccolta fondi da destinare a istituti o enti di assistenza e istituzioni locali».

«La forza dell’Associazione è la disponibilità», ha ricordato il presidente Sebastiano Favero, nella presentazione del libro verde e nell’anno in cui si celebra il 40º del terremoto in Friuli, che ha ha rimarcato quanto in quella tragedia si evidenziò il legame tra gli alpini e la popolazione.

Una solidarietà ed una disponibilità che vengono da lontano: dal dicembre 1908, ossia quando gli alpini in armi parteciparono nelle operazioni di soccorso alle popolazioni della Calabria e della Sicilia colpite dal terremoto. E’ il primo impiego di alpini al di fuori dei compiti istituzionali. Seguiranno purtroppo altre drammatiche vicende, come la sciagura della diga del Vajont (1963) a Longarone ed il terremoto nel Friuli, del 1976 o, ancora, quello de L’Aquila.

Da allora, gli alpini hanno continuato nell’impegno civile ricostruendo, purtroppo a seguito di calamità naturali, ma soprattutto costruendo un futuro per i più deboli ed i bisognosi.

Ricordiamo la “Casa di Endine”, inaugurata nel 1977 come centro di rieducazione per disabili oppure la “Casa di Redona” dedicata agli anziani, per restare in bergmasca; ma le opere degli Alpini non si sono mai arrestate: solo per citare i principali, sono stati 68 gli interventi dell’ANA e della sua Protezione Civile, il cui germe fu gettato proprio all’indomani del terremoto in Friuli.

Aggiungiamo l’ospedale da campo ANA, nato anch’esso nel 1976, e che oggi è un vero e proprio gioiello richiesto in tutto il mondo. E poi ci sono migliaia di piccoli e medi interventi nei comuni, sul territorio per arrivare all’operazione “Fiumi sicuri” che quest’anno – in occasione del 95esimo di fondazione della sezione ANA orobica – si è svolta a Bergamo e comuni limitrofi.

«Gli alpini amano il gusto delle cose semplici – ha scritto Sebastiano Favero, presidente nazionale ANA – risolvono i problemi con gesti semplici. Essi si offrono senza pretese per l’immenso piacere di dare. All’adunata di Asti 2016 la sezione di Intra ha sfilato con uno striscione che credo riassuma molto bene la nostra natura, il nostro modo di essere: “Noi ci siamo sempre”. Siamo una certezza di cui questo nostro Paese ha enormemente bisogno».

 

L’ASSOCIAZIONE IN CIFRE

80 Sezioni in Italia

30 Sezioni all’estero

5 Gruppi autonomi

4.281 Gruppi in Italia

132 Gruppi all’estero

278.625 Soci ordinari  (276.933 in Italia; 1.692 all’estero

77.045 Soci aggregati (74.038 in Italia; 1.356 all’estero)

Totale ore lavorate  2.105.565 Totale somme devolute 5.769.932

 

LA SEZIONE DI BERGAMO IN CIFRE

276 Gruppi

26.400* (19.700 Soci ordinari  – 6.700 Soci aggregati)

Totale ore lavorate 299.854 Totale somme devolute 1.032.773

* dati non definitivi al momento

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