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Cronaca

Estate in quota: nei rifugi è sempre più vacanza “mordi e fuggi”

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A metà stagione estiva è tempo di un primo bilancio per i rifugi delle Orobie bergamasche: presenze in aumento ma i visitatori prediligono il turismo di giornata.

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Il Rifugio Antonio Curò, sullo sfondo il Pizzo Coca

In questa estate 2016 sono sempre di più i visitatori che quotidianamente raggiungono i rifugi delle Orobie bergamasche per trascorrere una giornata immersi nel verde della natura. È il caso del Rifugio Antonio Curò a Valbondione dove nei mesi di giugno e luglio si è registrato un buon afflusso di turisti.

“Dopo l’ottima stagione primaverile dove tantissimi sci alpinisti e ciaspolatori hanno raggiunto il Rifugio Curò e la conca del Barbellino per godersi l’ultima neve, la stagione estiva è partita discretamente – ha dichiarato Fabio Arizzi, rifugista -. È un turismo sempre più mordi e fuggi che predilige l’uscita giornaliera, complici anche le numerosi manifestazioni che vengono organizzate nel corso dell’anno sull’arco delle Orobie”.

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La diga del Barbellino

Quello che emerge è che, oltre alle bellezze naturali, il visitatore è costantemente alla ricerca di una cucina sempre più territoriale per apprezzare in quota i sapori bergamaschi.

“Nel nostro caso proponiamo una cucina ricca di piatti tipicamente locali ma che abbracciano anche le valli di Brescia e Sondrio – prosegue Arizzi – accompagnati da vini pregiati bergamaschi, per offrire al visitatore un ulteriore motivo per raggiungere le nostre belle Orobie”.

rifugio-curòPer chi non l’avesse ancora fatto c’è tutto il mese di agosto e anche il sopraggiungere dell’autunno per raggiungere uno dei tanti bei rifugi e godere di momenti unici. Ricordiamo che ogni escursione va organizzata nei minimi dettagli: consultando le previsioni meteo e prevedendo un equipaggiamento adatto a quello che si vuole fare con abbigliamento idoneo e zaino pronto per ogni evenienza. E poi, gambe in spalla, che la montagna vi aspetta.

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