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Cronaca

Non solo gita: gli studenti del Romero di Albino in Sicilia per dire “no alla mafia!”

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I maturandi dell’Istituto di Albino sui luoghi dell’antimafia e di Cosa Nostra. Un viaggio d’istruzione all’insegna dell’impegno civile

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Iragazzi del Romero di Albino sul luogo dove fu azionato il detonatore della strage di Capaci

“La bellezza della Sicilia è nel blu del suo mare, nei suoi paesaggi, nei monumenti che raccontano secoli di storia. Ma è anche nell’impegno quotidiano di generazioni di siciliani che lottano per sradicare la mafia dalla loro terra”.  E’ all’insegna del convinto impegno civile l’incipit del viaggio d’ istruzione che in questi giorni ha portato in Sicilia le classi Quinta C del corso sistemi formativi aziendali e Quinta S del liceo linguistico dell’Istituto Romero di Albino, accompagnati dalle docenti Rosanna Castioni, Laura Locatelli e Daniela Robert.

L’itinerario, denominato “Bellezza è impegno!”, ha condotto i maturandi seriani alla scoperta di Palermo e del suo entroterra, per approfndire i temi dell’antimafia, della legalità e della responsabilità collettiva, “con la consapevolezza di non lasciare nemmeno un centesimo a Cosa Nostra”.

Il viaggio è stato coordinato dalla cooperativa Addiopizzo Travel, che ha sede ad Isola delle Femmine in una struttura confiscata alla mafia. Gli studenti hanno visitato Monreale, Palermo, Mondello e Cefalù, ma anche luoghi simbolo dell’antimafia civile, fra cui esercizi che si sono ribellati all’estorsione come l’Antica Focacceria San Francesco di Palermo (denunciarono la richiesta di pizzo nel 2005) o la Pasticceria Scimeca del borgo medievale di Caccamo.

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La targa apposto sulla sede di Addiopizzo Travel

Nel programma anche il quartiere arabo della Kasa (dove sono cresciuti i giudici Falcone e Borsellino), l’Albero Falcone (nei pressi della casa in cui visse il magistrato assassinato con la moglie e la scorta a Capaci), la Casa Memoria Felicia e Peppino Impastato (attivista ucciso nel 1978) a Cinisi, l’area di via D’Amelio, teatro della strage che uccise Borsellino e la scorta il 19 luglio 1992. In ogni luogo testimoni oculari e attivisti locali di ieri e di oggi hanno dialogato con i ragazzi, particolarmente attenti.

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