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Cronaca

D’inverno alla Diga del Gleno – foto

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Un’escursione invernale ai ruderi della Diga del Gleno, in Val di Scalve.

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Verso la Diga del Gleno

Quella appena trascorsa è stata una domenica all’insegna dell’aria aperta, a metà tra inverno e primavera. Ancora tanta infatti la neve in quota ma con un clima che, soprattutto nel pomeriggio, si è rivelato più primaverile che invernale.

Tanti gli escursionisti che da ogni parte della Lombardia hanno raggiunto la Val di Scalve per una visita ai ruderi della Diga del Gleno.

Per raggiungere la Val di Scalve da Bergamo si può percorrere la strada provinciale 35 percorrendo tutta la Val Seriana e, attraverso il passo della Presolana, valicare in territorio Scalvino. Da Brescia invece si percorre la strada statale Sebina Orientale; superato il Lago d’Iseo si giunge in Val Camonica e, attraverso la nota via Mala, si raggiunge la Val di Scalve.

La partenza per l’escursione alla Diga del Gleno, per i meno allenati, è dalla località Pianezza di Vilminore di Scalve dove, lasciata l’auto, ci si incammina tra le viuzze strette del piccolo borgo seguendo il segnavia Cai 411.

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Dalla Diga uno sguardo sulla Presolana

Il sentiero, che non presenta particolari difficoltà, si inerpica prima nel bosco per poi spianare seguendo il pendio che sovrasta la Valle del Gleno. Spettacolare la vista che spazia dalla Presolana, al Monte Ferrante fino alle cime delle Orobie Orientali.

Dopo circa 45 minuti di cammino si intravede quanto resta della Diga del Gleno, distrutta dalla forza dell’acqua il 1° dicembre del 1923, a pochi mesi dall’entrata in funzione: il crollo del muro e la prorompente violenza dell’acqua causarono più di 500 morti nelle località di Bueggio, Dezzo di Azzone fino in Val Camonica.

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La Diga “spezzata” in due

Continuano sul sentiero che si fa più suggestivo in un tratto scavato nella roccia, un po’ esposto ma ben protetto, in poco più di un’ora di cammino si giunge alla base della Diga a quota 1534 metri: attraversandola si prende oscena della potenza furiosa che ne causò il crollo.

In questi giorni il Lago del Gleno, ricavato dopo il crollo della Diga, si presenta ghiacciato e ricoperto di neve. Dalla Diga di ammira l’ampiezza della Valle del Gleno che sale fino al passo Belviso a quota 2518 metri.

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Il lago del Gleno imbiancato

Vista la neve presente si raccomandano calzature idonee al tragitto di circa 2 ore complessive tra andata e ritorno e abbigliamento da trekking.

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Un ricordo della tragedia

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1 Commento

1 Commento

  1. Silvia Bernabè

    16 Dicembre 2018 at 23:06

    Verrò il prossimo fine settimana. Occorrono le ciaspole o bastano scarponi?

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