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LA GUIDA DEL CUORE

Da Schilpario al Rifugio Tagliaferri, il più alto delle Orobie Bergamasche

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Zaino in spalla e scarponi ai piedi, pronti per una nuova avventura nelle nostre splendide Orobie Bergamasche alla scoperta del Rifugio Tagliaferri in Val di Scalve.

Rifugio Nani Tagliaferri

In questa nuova uscita della “Guida del Cuore”, la rubrica dedicata agli itinerari di montagna, vi portiamo al rifugio Nani Tagliaferri, che con i suoi 2328 m s.l.m., detiene il primato del rifugio più alto delle Orobie Bergamasche.

L’escursione al Tagliaferri partendo dalla contrada Ronco di Schilpario in Val di Scalve, richiede un buon allenamento, 4 le ore dichiarate dal segnavia C.A.I., con una difficoltà di grado E.E (escursionismo esperto). L’escursione è dunque sconsigliata ai principianti, non per le difficoltà che si incontrano sul percorso ma per la durata dell’escursione.

Giunti a Ronco di Schilpario (1075 m s.l.m.) si segue il segnavia 413 imboccando la lunga mulattiera che sale in modo costante lungo la valle del Vo. In prossimità delle cascate il sentiero sale con svolte nel bosco e prosegue sempre lungo il lato sinistro . A quota 1650 m s.l.m. (Venano di Mezzo) si attraversa il torrente e si sale con più decisione alla conca di Venano di Sopra sino a raggiungere la quota di 1850 m s.l.m. Qui si riprendere la salita lungo la mulattiera, con pendenza costante e con ampi tornanti fino a quota 2202 m s.l.m. . Da qui si svolta in direzione Nord e, con percorso più dolce, si arriva al Rifugio Nani Tagliaferri.

In alternativa per la discesa, consigliamo il giro ad anello sino ai laghi del Venerocolo. Qui bisogna prestare attenzione, il tracciato richiede un ottimo allenamento e una discreta agilità su dei passaggi di roccia e sfasciumi facilitati dalla presenza della catena ma con ripidi strapiombi. Il tempo di discesa e di circa 5 ore.

Il periodo consigliato da giugno a settembre, abbigliamento da montagna e una buona prestazione atletica. Ricordatevi che seppur si tratta di un’escursione ad un rifugio, non è da sottovalutare. Inoltre ad aspettarvi in quota il rifugista e il suo staff sapranno deliziarvi con i migliori piatti della tipica cucina bergamasca.

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