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Cronaca

Poste, i disservizi continuano anche in autunno

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Dopo i disservizi estivi di Poste Italiane che hanno interessato gli sportelli, tra gli altri, di Clusone e San Pellegrino, i sindacati annunciano disagi anche in autunno per lo sciopero regionale degli straordinari dal 21 settembre al 5 ottobre.

Annunciato dai sindacati lo sciopero regionale degli straordinari dei dipendenti di Poste Italiane dal 21 settembre al 5 ottobre. Anche nella provincia di Bergamo dunque, dove nei mesi estivi si sono vissute situazioni critiche con uffici chiusi o i doppi-turno costretti a chiudere tutti i pomeriggi per mancanza di personale, riprende così la mobilitazione con uno sciopero

“I disservizi non sono solo un problema estivo, purtroppo si ripeteranno, perfino con chiusure come a Clusone e San Pellegrino, anche questo autunno – spiega Marisa Adobati della SLC-CGIL di Bergamo -. Per questo chiediamo che l’azienda tamponi le carenze almeno con contratti a termine, come accade nel recapito. Che si facciano investimenti adeguati con l’assunzione di personale anziché erogare decine di ore di straordinario. Si dia, poi, corso allo scorrimento delle graduatorie di job posting attive della nostra provincia, con lo scopo di garantire la copertura degli sportelli. In certe situazioni viene meno persino la sicurezza: lavorare in serenità da soli in un ufficio layout non è da tutti. Diventa difficile anche andare in bagno lasciando lo sportello sguarnito. Sappiamo tutti che gli uffici di livello B non andrebbero neanche aperti se il lavoratore si trova solo. Anche la chiusura preventiva di vari uffici dislocati sul territorio per tamponare una situazione sempre più grave non si è rivelata utile allo scopo prefissato. Ci si è trovati con uffici doppio turno, in centri popolosi che nei mesi estivi raddoppiano le presenze a causa della loro locazione turistica, chiusi al pomeriggio”.

“Ormai al personale vengono richieste prestazioni lavorative fisicamente impossibili da garantire, con pressioni costanti, difficili da sostenere e – conclude la sindacalista -, preoccupante è anche il controllo da remoto che viene fatto in uffici dove è presente il gestore delle code, per effetto del quale allo sportellista viene richiesto di accelerare i tempi delle singole operazioni”.

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