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Standing ovation – ColpaDelBlasco

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In questo numero della rubrica parliamo della musica italiana: la musica del grande Vasco Rossi. Sappiamo che sul territorio italiano ci sono moltissime cover band dell’artista e anche nell’altopiano di Clusone è nata una nuova cover band. Vi presento i ColpaDelBlasco.

Chi siete? Come siete nati e perché?

Questo progetto nasce nel settembre 2016 da un’idea del nostro cantante Maurizio Montanaro detto “Mao” e dal chitarrista Marco Cristilli in arte “Mark”. Iniziammo a suonare insieme accomunati dalla passione per la musica e per Vasco Rossi. Nacque a questo punto la voglia di formare una band. Cercammo quindi gli elementi mancanti: un chitarrista di spessore, che trovammo in Giacomo Cristini, detto “Jack”, autore tra l’altro anche di un brano di Vasco (E.. dall’album Buoni Cattivi Ed. EMI 2004) che con la sua esperienza ha aggiunto quel qualcosa in più che fa la differenza. Successivamente abbiamo contattato il tastierista Giulio Scainelli detto “Scai” e l’amico Lorenzo Baretti, “Baretù”, del quale conoscevamo le grandi doti di bassista. A completare la sezione ritmica, il batterista Livio Giudici detto “Ray”, grande fan di Vasco. Ed è così che nascono i ColpaDelBlasco.

Cosa proponete alla gente che vi ascolta?

Essendo un tributo a Vasco Rossi, la nostra scaletta attinge chiaramente al suo repertorio.

Da cosa nasce il vostro nome?

Il nome è nato da un nostro confronto tra le varie proposte. Abbiamo dovuto fare un po’ di “slalom” tra i molti nomi esistenti essendo un tributo blasonato. Comunque è da sottolineare che la più grande Colpa… è del Mao!

A che età avete iniziato a suonare?

Tutti i componenti dei ColpaDelBlasco hanno iniziato a studiare da adolescenti. Alcuni arrivano da diverse esperienze in campo musicale, anche di spessore, ed altri hanno avuto il piacere di conoscersi frequentando la Mister Jack Academy, che da alcuni anni forma musicisti e cantanti di ogni età e di ogni genere.

A chi vi ispirate?

Ci ispiriamo chiaramente a Vasco Rossi, in particolare modo agli arrangiamenti dei suoi Live.

In che ambienti principalmente vi proponete?

Nel periodo invernale ci proponiamo in locali, Pub e Birrerie, mentre nel periodo estivo puntiamo alle feste di paese in palchi esterni.

Che target mirate?

Il target per via del tributo è il pubblico appassionato di Vasco e non solo.

Cosa volete trasmettere al pubblico e cosa il pubblico vi dà?

Vogliamo trasmette la nostra passione per la musica e condividere l’emozioni che le canzoni di Vasco evocano. Vedere il pubblico cantare e ballare con noi mentre suoniamo ci entusiasma molto e ci da l’energia giusta per affrontare anche 3 ore di concerto senza pause.

Sappiamo che ci sono moltissime cover band di Vasco. Cosa vi contraddistingue dalle altre?

L’approccio molto semplice e coinvolgente con il pubblico e la cura di ogni dettaglio della scaletta.

Parliamo ora di concerti: dall’inizio della vostra attività, quante serate avete avuto?

Da Maggio 2017 ad oggi all’incirca una decina.

Ora avete dei progetti per il futuro?

Si. Sicuramente quello di arricchire ancora di più il nostro repertorio. Ora possiamo garantire tre ore di concerto, ma vorremmo arrivare ad averne ancora di più per poter accontentare le richieste del pubblico e degli organizzatori.

Cos’è per voi la musica?

La musica è arte, emozione, fantasia e passione. Ci fa stare bene. Per noi è un modo di stare insieme, per divertirci e per un attimo lasciarci abbandonare dalla routine giornaliera e dei pensieri, cercando di trasmettere tutto questo a chi ci segue.

Cosa vi dà la musica?

La musica è la colonna sonora della nostra vita, evoca emozioni che ci fanno sentire vivi e protagonisti della nostra vita.

Cosa vuol dire, secondo voi, fare musica oggi: è un dono o c’è bisogno di studiare?

Quello che viene chiamato comunemente dono in realtà è attitudine e può essere di tipo ritmico, melodico o armonico e si sviluppa da bambini in modo spontaneo. Avere una buona attitudine non è sufficiente, non garantisce una buon rendimento senza una giusta pratica. È come avere una Ferrari in garage e non saperla guidare, molto probabilmente faccio più strada con la mia Cinquecento se la guido tutti i giorni. Tolto tutto noi usiamo anche mezzi corazzati.

Ringraziando i ColpaDelBlasco per averci concesso l’intervista, vi do appuntamento al prossimo numero della rubrica. Gli artisti e i gruppi possono contattarmi alla pagina Facebook Standing Ovation.

Luca Bonadei

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