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Cronaca

Buddy, avvelenato il cane da soccorso – la denuncia del Nucleo Argo

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Avvelenato il cane da soccorso Buddy: la denuncia su Facebook del Nucleo Cinofilo Argo.

Buddy, uno dei cani da soccorso abilitato per la ricerca di dispersi in superficie del Nucleo Cinofilo “Argo” di Fiorano al Serio, è stato avvelenato durante la consueta passeggiata mattutina nel bosco della Maresana a Bergamo. Su Facebook il responsabile del gruppo, Giovanni Martinelli, ha denunciato quanto accaduto ricordando che le capacità di Buddy, golden retriever di due anni, potevano essere utili anche a chi l’ha voluto morto.

Così scrive Martinelli: “Non era una cane eroe, era il cane di Alessandra e con lei formava una unità cinofila quella che gli Alpini amano definire “una bestia unica a sei zampe” capace di mettere a disposizione di chi ha bisogno un naso, un cervello e… due cuori! Ironia della sorte proprio in quei momenti siamo stati allertati per la ricerca di un disperso a Valtorta in Val Brembana. Voglio pensare che si sia trattato di un incidente e che questo episodio non debba essere attribuito alla cattiveria e stupidità di un ‘bipede’, nei nostri 32 anni di attività come Argo abbiamo perso alcuni cani ma è la prima volta che ci capita un episodio così”.

Ricordiamo che il Nucleo Argo, con i suoi 30 anni e oltre di storia, vanta il primato di essere stato il primo a costituirsi su tutto il territorio nazionale. Il gruppo, che ha sede a Fiorano al Serio, è ben inserito nell’efficiente macchina della Protezione Civile dell’Associazione Nazionale Alpini ed è un punto di forza per il Coordinamento Nazionale delle Unità Cinofile da Soccorso dell’A.N.A.

In questa sciagura il pensiero finale dei cinofili del gruppo va ad Alessandra: “Ti stringiamo in un silenzioso e forte abbraccio. Non era un cane eroe ma era la metà della tua unità cinofila, unico e irripetibile, sono sicuro che ti scodinzolerá anche da lassù e non aspetterà altro che tu abbassi le mani verso un nasino umido che ti verrà incontro barcollante per essere abbracciato”.

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