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Cronaca

Operaia morta a Cazzano, sotto sequestro il macchinario

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Il magistrato ha disposto il sequestro del macchinario dove si è impigliata la sciarpa dell’operaia morta ieri a Cazzano. Acquisita anche la documentazione sulla sicurezza.

Dopo l’infortunio mortale di ieri mattina a Cazzano Sant’Andrea (leggi qui) sono stati sequestrati il macchinario e la documentazione sulla sicurezza aziendale al Tappetificio Radici di Cazzano Sant’Andrea.

A perdere la vita per soffocamento Monica Cavagnis, operaia 50enne residente a Gazzaniga. La sciarpa indossata dalla donna si è incastrata nel macchinario causandone il decesso.

Il sequestro, disposto dalla Procura, è stato eseguito dai carabinieri di Fiorano. Sul posto personale tecnico dell’ufficio Prevenzione e sicurezza negli ambienti di lavoro dell’ Ats, sede di Albino.

Sergio Piazzolla, responsabile area specialistica Igiene e sicurezza del lavoro Ats Bergamo: «Purtroppo l’abbigliamento dei lavoratori può essere causa di infortuni sul lavoro, che a priori sembrerebbero inaspettati: spesso infatti non si avverte la pericolosità di ciò che si indossa, che può interagire con l’ambiente lavorativo, sia meccanicamente che come infiammabilità o conduzione elettrica. Per questi motivi si raccomanda che le divise, le tute e comunque gli indumenti dei lavoratori siano quanto più aderenti alla persona, evitando maniche larghe, parti sporgenti o svolazzanti di accessori come cinture, sciarpe, foulard, oltre che collane, monili e simili. Persino i capelli andrebbero tenuti ben raccolti durante certe operazioni. Può capitare infatti che quando il lavoratore si trovi in stretta vicinanza o a contatto con parti del macchinario in movimento o in presa, qualche lembo dell’abbigliamento possa essere agganciato da parti sporgenti e tirato con forza, causando ferite, traumi agli arti o strangolamenti di grave entità proprio a causa della potenza del macchinario dal quale non ci si riesce poi a sganciare. Lo stesso discorso vale per possibili inneschi di incendio ed episodi di folgorazione elettrica attivati da accessori di abbigliamento. Si tratta di adottare precauzioni e stili di prevenzione che sembrerebbero eccessivi ma che le aziende devono comunicare, pretendere e far rispettare nell’interesse dell’incolumità dei loro lavoratori».

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