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Cronaca

Clusone piange, una riflessione e un video per non dimenticare

Vogliamo ricordare il momento drammatico che Clusone e l’alta Valle stanno vivendo attraverso un’emozionante riflessione di Lisa Carrara.

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danza macabra

Anche la cittadina di Clusone, in alta Val Seriana, è fortemente segnata dall’impressionate numero di morti che sta interessando tutta la provincia di Bergamo a causa del Coronavirus.

Qui tutto lo chiamano “il colpo di coda”: come sappiamo infatti il contagio è partito il 23 febbraio dai Comuni della bassa Valle, quello più vicini a Bergamo, ovvero Nembro e Alzano, per poi propagarsi a macchia d’olio in tutta la Valle raggiungendo l’alta Valle e anche la Val di Scalve.

Non c’è comune dove i morti non siano aumentati in maniera così vertiginosa come in questo periodo. La cosa peggiore è che i morti di questo “colpo di coda” spesso non hanno potuto ricevere tutte le cure. Forse queste persone non rientreranno neanche nelle statiche dei decessi da Covid-19 perché a molti di loro non è stato fatto il tampone. Ma chi vive qui ha ben capito che le statistiche lasciano il tempo che trovano.

Così, vogliamo ricordare il momento drammatico che Clusone e l’alta Valle stanno vivendo in ritardo di un paio di settimane attraverso un’emozionante riflessione di Lisa Carrara, una giovane clusonese da sempre impegnata per la sua Comunità.

Il testo

Clusone, la mia amata Clusone, dove in lontananza si sentono i rintocchi delle campane della Basilica, così imponente, difficile non notarla; come anche l’orologio Fanzago, nostro simbolo per eccellenza scandisce queste tristi ore. Noi “Baradelli”, così veniamo chiamati mentre per i cittadini, siamo i “Clusonesi”, camminiamo lungo le vie del centro storico e ad ogni passo, iniziano i ” Buongiorno, Ciao, Come stai? Buonagiornata” perchè qui, CI CONOSCIAMO TUTTI. 

A Clusone, non puoi sentirti solo,  fuori casa si incontra sempre qualcuno, uno scambio di parole e sei già più sereno. La mia Clusone piange, una città di soli 8625 abitanti, dove basta un nome, un soprannome per capire da subito di chi si sta parlando. 

Viviamo nel terrore, con una paura così profonda che sfiora l’anima. 

Un paese senza i suoni che lo animano, senza voci, si sentono in lontananza le sirene delle ambulanze e li, tutto si ferma, il cuore inizia a battere forte e si rimane in silenzio. 

Il campanile suona spesso in questi giorni, se il suono è corto, ci ha lasciato una donna, se invece i rintocchi sono tanti, ci ha lasciato un uomo. Le notizie qui corrono in fretta, tal volta più veloci delle campane. 

Ogni volta un tonfo al cuore, un dolore penetrante e gli occhi si riempiono di lacrime. 

Si muore da soli, senza un famigliare accanto, senza una parola, si è SOLI… e tu sei a casa impotente ad aspettare la chiamata dei medici sperando e pregando che ti dicano ” Andrà tutto bene, sta migliorando”. Ma non è così, senti nel profondo che non lo rivedrai più, non riuscirai a dargli l’ultimo saluto. 

Ogni sera ci corichiamo con il pensiero: ” a chi toccherà domani? chi sarà il prossimo?”. 

La notte si fa lunga e con gli occhi aperti cerchi di addormentarti sperando di svegliarsi da questo incubo. La mia Valle piange e come si fa a non piangere? i numeri diventano nomi, troppi nomi, tutti importanti. Ognuno con una storia da raccontare perchè “QUI CI CONOSCIAMO TUTTI ” nel bene o nel male è come una grande famiglia. 

Nomi, tanti nomi…

A Giorgio Merletti, Presidente della Fondazione Sant’Andrea, a Gioba sempre sorridente all’interno del suo bar, ad Alberto Stocchi, socio dei Lions Club Città di Clusone, “CLUSONE E’ IL CENTRO DEL MONDO” diceva Beppe Barzasi patron delllo sci di fondo baradello,  Mario Donadini, custode dell’Orologio Fanzago, a una giovane madre Sonia Orlandi, a Balduzzi Gianluca, grande imprenditore che in pochi anni ha costruito un impero denominato Sinergia,  a Gianni Mazzoleni “il basso dei bassi”, corista del grande Coro idica, allegro e sempre volenteroso… e poi… arriva lui, Cesare Ferrari, tutti conoscevano Cesarino, fondatore del Coro Idica, ideatore della rivista Orobie e grande imprenditore nella sua Equa, pubblicando libri. Sempre pronto a stampare i volantini per le feste clusonesi, l’ottobre scorso con un abbraccio mi dissi ” In una giornata ti ho stampato tutto il materiale dello Strudelone, sono o non sono il migliore?”… Lo sei Cesare, generoso e sempre pronto ad aiutare chiunque… tanti di noi ti devono tanto. 

Tanti altri nomi… Non ci resta che che ricordarli nel nostro cuore perchè un uomo non muore mai se c’è qualcuno che lo ricorda. 

FATE BUON VIAGGIO AMICI MIEI… e per quanto riguarda a noi, facciamoci forza, riusciremo a sconfiggere questo nemico invisibile e ci rialzeremo perchè noi bergamaschi l’abbiamo nel sangue.

Lisa Carrara

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12 Commenti

1 Commento

  1. Raffaella Streit

    25 Marzo 2020 at 14:20

    Bellissima!!!! Commovente veramente!!!

  2. Ornella

    25 Marzo 2020 at 14:26

    Anche i milanesi che tanto amano la vostra valle e i vostri luoghi, piangono con voi

  3. Giuli

    25 Marzo 2020 at 15:04

    Sono scese lacrime sincere!!!

    • Salvatore

      25 Marzo 2020 at 15:19

      Vanno chiamati NONNI non anziani o vecchi solo NONNI che fanno morire x mancata forza di intervenire prima curandoli a casa magari anche con mezzi mobili che girato casa x casa
      Io sono a 1200 km ma molto triste.

  4. Rosa zanolettiros64@gmail

    25 Marzo 2020 at 15:33

    Clusone sei anche la mia Clusone! Sono nata e cresciuta lì.poi ti ho lasciata per andare nella bassa..ho lasciato tutti e tutto.ma nel cuore ci sei sempre e sempre resterai con me.li conoscevo tutti anch’io quelle persone che ci hanno lasciato.ho ancora i miei genitori li e spero di rivederli presto anche se sono anziani .ciao Clusone a presto e mi raccomando ..mola mia..rosa da romano

  5. Giorgio

    25 Marzo 2020 at 15:58

    noi milanesi che amiamo così tanto la Val Seriana, che abbiamo messo radici/fondamenta siamo tristi e piangiamo insieme a voi.
    faccio fatica a pensare che non potrò, anche questo venerdì, buttare quattro stracci nel baule e venire a godermi la nostra valle come faccio da una vita.
    un abbraccio a tutta la comunità, da lontano si può

  6. Lorenzo Frosio

    25 Marzo 2020 at 17:20

    Brava Lisa: facciamoci forza e preghiera!

  7. Marcella

    25 Marzo 2020 at 21:49

    Forza val seriana ,siamo tutti uniti e tutti solidali l’uno con l’altro marcella

  8. angela daniela stabilini

    25 Marzo 2020 at 22:05

    “Si muore da soli, senza un famigliare accanto, senza una parola, si è SOLI… e tu sei a casa impotente ad aspettare la chiamata dei medici sperando e pregando che ti dicano ” Andrà tutto bene, sta migliorando”. Ma non è così, senti nel profondo che non lo rivedrai più, non riuscirai a dargli l’ultimo saluto.”
    Mi permetto di dissentire su quest’ultima frase: è vero, sono mancate molte persone care, purtroppo non è possibile star loro accanto e questo è veramente triste ma è pur vero che molte ce la fanno a tornare alle proprie famiglie! Non dimentichiamolo

  9. Castelletti Bruno

    25 Marzo 2020 at 23:04

    Un semplice grande Grazie da un baradello

  10. Giuseppe

    27 Marzo 2020 at 12:47

    Grazie grazie grazie
    Una iniziativa unica e molto commovente che ricorda giustamente tante ottime persone che non ci sono più ma fa onore ad una popolazione unica, forte e buona
    Quanti ricordi anche per me che seppure da lontano affiorano in questo dolorosissimo momento
    Con affetto a quelli che non ci sono più e a quelli che lottano e vinceranno

  11. GIUSEPPE VERDERIO

    28 Marzo 2020 at 21:06

    tante belle parole ma il 23.02 , 24.02 , 25.02 il carnevale si è tenuto come se niente fosse ……..

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