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Cronaca

Circolare del Ministero, in Lombardia non cambia nulla

In Lombardia resta valida l’Ordinanza Regionale del 21 marzo che vieta di uscire di casa fino al 15 di aprile e anche il Viminale corregge il tiro.

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In riferimento alla circolare del Ministero di ieri (che ha aperto alla possibilità di uscire di casa anche con i bambini), in Lombardia resta valida l’Ordinanza Regionale del 21 marzo che vieta di uscire di casa fino al 15 di aprile.

A ribadirlo sono gli amministratori locali e lo stesso presidente della Regione Attilio Fontana che alla stampa ha spiegato.

“In Lombardia non cambierà nulla rispetto a ciò che è contenuto nella mia ordinanza. Se esco con mio figlio senza motivazione valida e senza rispettare le distanze dagli altri, si rischia la multa. Capisco che sia una cosa brutta, ma bisogna cerare di limitarsi il più possibile”.  Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, commentando la circolare che consente ai genitori di portare a passeggio i bambini.

“Ieri – ha aggiunto Fontana – ho avuto un colloquio telefonico con il ministro dell’Interno Lamorgese che mi ha spiegato che non intendeva raggiungere quello scopo e che oggi probabilmente farà uscire un comunicato che chiarisca il significato della circolare. La gravità del fatto in sé e per sé è psicologica – ha spiegato Fontana – perché, al di là del fatto che si faccia o non si faccia la passeggiata con il proprio bambino, è la dimostrazione che si stanno abbassando le difese, che si sta mollando la presa, che la gente può illudersi che sia finito tutto. E questo è l’effetto più sbagliato. Andando al lavoro vedo sulle strade molte più macchine del solito. Bisogna capire che non è uno scherzo e che queste limitazioni non vengono imposte per fare dispetto ai cittadini. Se vogliamo vivere sereni e lontani da questo virus, dobbiamo fare questi sacrifici”. 

Il Viminale corregge il tiro

Questa mattina dunque è arrivato il chiarimento da parte del Viminale che ha spiegato come non cambia nulla nelle regole finora decise. Rimane il permesso di uscire per le comprovate urgenze e dal Ministero spiegano che, la circolare, di ieri voleva solo indicare alcuni chiarimenti che le forze dell’ordine e i cittadini stessi avevano richiesto nel caso si uscisse con bambini, anziani e disabili. L’uscita si spiega è permessa ma solo in caso di comprovate esigenze (lavorative, sanitarie, emergenze, per andare a fare la spesa) e questo vale anche per le uscite con i bambini, anziani o disabili.

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