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Cronaca

A rischio la maturità in classe per 9000 bergamaschi

Maturità: a bergamo manca il 50% dei presidenti di commissione. In dubbio le prove in presenza per 9000 studenti.

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A Bergamo, oggi, manca il 50% dei presidenti di commissione. A questo si aggiungano le perplessità di molti dirigenti scolastici a addossarsi la responsabilità del datore di lavoro per rischio di contagio, come vorrebbe il Governo. Il rischio che un intoppo gigantesco metta a rischio lo svolgimento degli esami di maturità, in questa provincia, è altissimo”.

Salvo Inglima, segretario generale di CISL Scuola, non si nasconde dietro a un dito: “La nostra provincia, e la regione Lombardia, hanno ancor oggi una situazione epidemiologica ben lontana dalle quelle di altre regioni d’Italia.  Inoltre elementi come l’alta densità della popolazione e il forte pendolarismo degli studenti renderebbe la situazione ancor di più difficile gestione. Gli esami a distanza garantirebbero una corretta procedura dal punto di vista sanitario e pienamente legittima   da punto di vista amministrativo, con tutti i candidati e i docenti esaminatori presenti da remoto, in assoluta sicurezza”.

La maturità ai tempi del Covid

Tra città e provincia, da qui a meno di un mese, quasi 9000 famiglie saranno coinvolte nella spirale della “maturità ai tempi del Covid”. Sono 7548 gli studenti maturandi dei 41 istituti statali  Superiori della Provincia. Altri 1.200 frequentano le classi 5° delle scuola paritarie. In oltre metà degli istituti, però, si fatica a trovare chi presiederà la commissione d’esame, mentre da Roma giungono ogni giorni notizie contrastanti sulle modalità di esecuzione delle prove.

Inoltre, molte scuole potrebbero non riaprire, per la particolare situazione nella quale si trovano i dirigenti scolastici, “responsabili di sicurezza e salute”, senza avere un portafoglio né tempi adeguati a disposizione per il rispetto delle due condizioni.

La nostra Organizzazione afferma ancora una volta con forza che è necessario intervenite subito sulle responsabilità dei dirigenti scolastici in tema di sicurezza. CISL Scuola ha siglato responsabilmente un protocollo per la sicurezza nelle aule scolastiche, ha contribuito con grande attenzione ad individuare condizioni di garanzia per l’eventualità in cui l’esame di Stato si svolga in presenza, ha chiesto la definizione di luoghi istituzionali affinché le decisioni potessero essere assunte direttamente nei territori anche in relazione all’evoluzione della situazione epidemiologica. Ora tocca al Governo e al Parlamento dimostrare la stessa responsabilità. Non è ipotizzabile una responsabilità del datore di lavoro per rischio di contagio, quando ci si è attenuti ai protocolli di sicurezza”. 

Il delicato tema della sicurezza nelle scuole

Per il sindacato di via Carnovali, nella strategia per il rientro nelle aule scolastiche si deve inserire necessariamente un intervento sulla responsabilità in tema di sicurezza nelle scuole. “E deve essere fatto prima dello svolgimento degli Esami di Stato, come doveroso atto di giustizia e di responsabilità; noi non intendiamo consentire che si continui ad abusare di quella responsabilità di cui i dirigenti stanno dando prova da anni”. 

Se non ci fossero delle immediate risposte in tal senso – conclude Inglima –, il rischio di avere delle forti ripercussioni, legate alla  mancanza di Presidenti di Commissioni e docenti esaminatori,  durante lo svolgimento degli esami è molto probabile e  diventerebbe complessa la gestione degli stessi,  a danno soprattutto degli studenti”.

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