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Cronaca

Albino, il sindaco: “Impennata di decessi dal 10 marzo, giorni di limbo che non hanno isolato il virus”

Istituire subito la zona rossa a fine febbraio avrebbe contenuto il dilagare del virus? “A fronte dei dati credo di sì”, dice Terzi.

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Abbiamo parlato della mancata zona rossa con il sindaco di Albino, Fabio Terzi, comune che confina con Nembro, dove – secondo il parere favorevole dell’Istituto Superiore di Sanità di inizio marzo – si doveva istituire la misura restrittiva insieme al comune di Alzano Lombardo per isolare il dilagare del Coronavirus.

Ad Albino ci si aspettava la zona rossa

Albino, il comune più popoloso della bassa Val Seriana, con i suoi 17.953 abitanti (fonte ISTA 2017) è strettamente collegato a Nembro (11.616) e Alzano (13 701), sia a livello viabilistico sia per i legami tra aziende e persone che si spostano da un comune all’altro. Di fatto nella media e bassa Val Seriana è difficile distinguere i confini tra un comune all’altro che risultano uno contiguo all’altro.

Per questo l’amministrazione comunale di Albino, così come la cittadinanza, si aspettavano la zona rossa anche se, come precisa il sindaco, per il suo comune non è mai arrivata alcuna comunicazione ufficiale.

A gennaio e febbraio meno decessi, poi l’impennata dal 10 marzo

Ad Albino inoltre a gennaio e febbraio si erano registrati meno decessi degli anni precedenti, segno che il virus, seppur già presente in Val Seriana, non fosse ancora così marcato com’è stato da inizio marzo. A marzo, con un impennata incredibile dal 10, i decessi sono stati 150 a fronte dei circa 20 degli anni precedenti. Ad aprile 28 contro 15 e maggio e giugno registra una flessione. Dunque, istituire subito la zona rossa a fine febbraio avrebbe contenuto il dilagare del virus? “Credo di sì”, dice Terzi. Infine il sindaco spiega come ci stia muovendo per i test di massa sulla popolazione della bassa Val Seriana.

L’intervista a Fabio Terzi

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