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Cronaca

Anziani: al 20% serve assistenza domiciliare, solo il 3% la riceve

Secondo i dati ISTAT in Italia l’80% delle persone che non sono autosufficienti e vivono a casa ha un’età superiore ai 65 anni, circa 2,5 milioni in totale.

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Secondo i dati ISTAT in Italia l’80% delle persone che non sono autosufficienti e vivono a casa ha un’età superiore ai 65 anni, circa 2,5 milioni in totale. Le stime parlano di un 20,1% di over 65 con limitazioni funzionali gravi che necessitano di assistenza personale domiciliare, per poter condurre una vita dignitosa e in condizioni accettabili.

Di questa grande percentuale, però, solo pochissimi (3,2% del totale) usufruiscono effettivamente dell’assistenza domiciliare del Servizio sanitario. Secondo le stime, inoltre, entro il 2030 saranno ben 8 milioni gli anziani ad avere almeno una malattia cronica grave.

L’importanza della prevenzione

L’Italia è uno degli ultimi Paesi europei per quanto riguarda la Long-Term care, investendo soltanto il 10% della spesa sanitaria, ossia circa 15 miliardi di euro. Di questi, vengono destinati alle cure domiciliari solo 2,3 miliardi, che corrispondono all’1,3% del totale della spesa sanitaria; si tratta di cifre davvero molto basse, se paragonate a quelle investite dai Paesi del Nord Europa (25%). Attualmente il contributo a carico delle famiglie risulta essere infatti pari a 37 milioni di euro, ma nonostante ciò non c’è una consapevolezza sufficiente riguardo a questo problema.

In una situazione di questo tipo, dunque, appare chiaro che la prevenzione gioca un ruolo cruciale per provvedere in maniera adeguata alla probabile futura non autosufficienza. Tra le soluzioni più indicate per garantire una rendita vitalizia agli anziani troviamo i prodotti assicurativi pensati ad hoc: ne è un esempio la polizza Helvetia Futuro Indipendente, che consente di ottenere un importo mensile compreso tra 1000 e 5000 euro e di affrontare quindi le spese di assistenza domiciliare o di ricovero in strutture specializzate.

Abitazioni inadeguate: un problema da non sottovalutare

I dati di settore parlano anche di un altro problema, troppo spesso sottovalutato: circa 2,7 milioni di anziani vivono in abitazioni inadeguate, che non sono quindi adatte a chi si trova in una condizione di ridotta mobilità e che richiedono degli interventi infrastrutturali; 1,2 milioni invece ha una casa che non è nemmeno adeguabile tramite lavori di questo tipo, cosa che peggiora ulteriormente la qualità della vita del singolo.

Tra gli interventi più utili per una casa a misura di anziano troviamo il posizionamento di un corrimano lungo le pareti dei vari ambienti dell’abitazione, bagno in primis (soprattutto vicino alla doccia e ai servizi), insieme all’installazione di sensori di rilevamento del gas e di principi d’incendio. Anche un montascale è consigliato per evitare problemi che potrebbero derivare da lunghe rampe di scale. Un occhio di riguardo bisogna averlo poi anche per gli arredi: da evitare i letti molto bassi e gli armadi a cassettoni, mentre sono particolarmente indicate soluzioni come le poltrone che si sollevano leggermente per facilitare i movimenti e le ante scorrevoli.

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