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Cronaca

Il piano pandemico italiano è del 2006, la conferma dall’audizione di Ruocco

Il piano pandemico italiano è del 2006, la conferma dopo l’audizione di Giuseppe Ruocco segretario generale del Ministero della salute

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Il piano pandemico italiano è del 2006, la conferma arriva direttamente dalla dottoressa Maria Cristina Rota, procuratore aggiunto di Bergamo che segue l’inchiesta per epidemia colposa, dopo l’audizione di oggi di Giuseppe Ruocco, segretario generale del Ministero della Salute. Giuseppe Ruocco era stato alla guida del settore Prevenzione dal 2012 al 2014, prima di Ranieri Guerra. Convocato in Procura a Bergamo come persona informata sui fatti, ha riferito proprio sul piano pandemico nazionale del 2017 che sembrava non essere stato adeguato alle ultime linee guida dell’Unione europea. Lo scandalo del piano pandemico obsoleto, dunque spesso definito copia incolla di quello del 2006, era stato messo nero su bianco dai ricercatori veneti guidati da Francesco Zambon nel report censurato dall’Oms sulla risposta dell’Italia alla pandemia da Covid-19.

All’uscita dal palazzo di Piazza Dante, dopo più di sei ore di audizione, la Rota ha dichiarato: “Il piano pandemico nazionale è del 2006 ed è quello tutt’ora in vigore. Almeno, questo è ciò che ci è stato dichiarato“.

A questo proposito il Generale Pier Paolo Lunelli aveva dimostrato che con un piano pandemico adeguato si sarebbero potuto evitare 10mila morti. Presente all’audizione anche Andrea Crisanti, consulente della Procura che tra 30/40 giorni depositerà la propria consulenza legata anche alla mancata chiusura dell’ospedale di Alzano e alla mancata zona rossa in bassa Val Seriana.

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