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La Lombardia tornerà in zona arancione da domenica 24 gennaio. Dopo lo scontro tra la Regione e il governo sul calcolo dell’Rt, l’Istituto superiore di sanità ha rielaborato i dati che sono stati validati dal Comitato tecnico scientifico. Proprio per questo il ministro della Salute Roberto Speranza potrebbe firmare già in serata l’ordinanza che correggerà i parametri portando l’intero territorio lombardo da fascia rossa ad arancione.
Quello che è evidente è come ci sia stato un errore alla base della decisione di inserire la Regione in zona rossa; quello che non si sa è chi l’abbia commesso. Tra governo e Regione quella di oggi è stata così una giornata con diversi scambi di accuse. Secondo Roma, infatti, dal Pirellone sarebbero stati inviati dati che in un secondo momento sarebbero stati rettificati. Per la Lombardia, invece, sarebbe stato l’Iss a “sovrastimare” l’indice Rt regionale. Ora è comunque è certo il ritorno in zona arancione.
“La Lombardia deve essere collocata in zona arancione. Lo evidenziano i dati all’esame della Cabina di regia, ancora riunita. Abbiamo sempre fornito informazioni corrette. A Roma devono smetterla di calunniare la Lombardia per coprire le proprie mancanze”. Questa la dichiarazione di oggi del presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana.
Il sindaco di Bergamo Giorgio Gori che, insieme al presidente della Provincia Gianfranco Gafforelli aveva chiesto la deroga alla zona rossa per il territorio provinciale commenta così la notizia dai suoi profili social.
“Il ritorno della Lombardia alla classificazione di “zona arancione” è una notizia importante innanzitutto per le scuole. Da mesi le superiori sono costrette alla didattica a distanza e la “zona rossa” aveva bloccato anche le seconde e terze medie. Da lunedì sarà possibile riaprire le scuole medie e riportare in classe, al 50%, anche gli studenti delle scuole superiori. In più sarà possibile riaprire i negozi. Si tratta di una decisione fortemente auspicata e attesa a Bergamo, dove gli indici epidemiologici sono da mesi più contenuti che nelle altre province lombarde, e dove pertanto la classificazione di “zona rossa” – decisa settimana scorsa dal Governo per tutta la Lombardia – appariva particolarmente restrittiva. Proprio per questo nei giorni scorsi, insieme al presidente della Provincia, avevo chiesto alla Regione e al Ministero di valutare una deroga per il nostro territorio. È tuttavia sconcertante apprendere che la scorsa settimana la Lombardia sia stata indicata come “zona rossa” per un errore nel calcolo dell’indice RT. Chi ha sbagliato dovrebbe scusarsi con i cittadini lombardi“.
La regione ormai ha il cervello Fritto che si è pure un po’ bruciacchiato. E comunque parrucchieri estetiche etc. non hanno mai chiuso.
Mi dispiace ovviamente.
E’ evidente la pochezza di professionalità amministrativa !