Attualità
Un confronto sul discusso “tunnel – cannocchiale” alla Diga del Gleno
Alcuni cittadini della Val di Scalve sono contrari all’opera e hanno aperto una raccolta firme. Il 27 febbraio si terrà un incontro con i promotori della raccolta firme per comprendere le loro necessità.
Fa discutere in Val di Scalve il progetto riguardante l’installazione di un tunnel artificiale nella conca a monte della Diga del Gleno per ricavare un punto di osservazione sul territorio a valle della Diga. Il progetto, finanziato dal Parco delle Orobie e dal comune di Vilminore di Scalve, prevede l’installazione di una sorta di cannocchiale lungo una ventina di metri che staccandosi dal pendio naturale si dirige in direzione della diga, oltre a servizi igienici e un punto ristoro.
Alcuni abitanti della Val di Scalve, dopo aver saputo di questo progetto, hanno creato un comitato di raccolta firme invitando tutte le famiglie a sottoscrivere la petizione con la quale si chiede alle autorità di annullare la realizzazione dell’opera. Secondo il comitato l’opera, definita come ‘eco-mostro’, andrebbe a rovinare il territorio naturale che ricorda la tragedia consumata quasi 100 anni fa con il crollo della Diga del Gleno.
“Il progetto – spiega Pietro Orrù, primo cittadino di Vilminore e presidente della Comunità Montana Valle di Scalve – evidenzia delle carenze tecniche dal punto di vista dell’idea progettuale, sia per il poco spazio a disposizione che per la poca praticità. In accordo con il presidente del Parco delle Orobie Yvan Caccia, è in programma per il 27 febbraio un incontro con i promotori della raccolta firme. Nel corso dell’incontro cercheremo di comprendere le loro necessità e valuteremo se sarà il caso di adeguare il progetto. Ovviamente il progetto deve essere condiviso con il territorio”.
Gioia Masseroli
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3 Febbraio 2021 at 23:40
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