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Cronaca

Medici di base: in bergamasca su 77 posti vacanti arrivano 5 candidature

Continua l’annoso problema dei Medici di base: in bergamasca su 77 posti vacanti arrivano 5 candidature

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Sono 5 le candidature pervenute in ATS Bergamo per la copertura dei 77 Ambiti carenti sul territorio della Bergamasca per quanto riguarda i medici di medicina generale, conosciuti come medici di base. Il bando è scaduto venerdì scorso, in questi giorni verranno verificate le candidature, successivamente i singoli saranno contattati dall’Agenzia di Tutela della Salute via pec e avranno tre giorni per confermare o meno la loro volontà di assumere l’incarico. 

“Di fronte a un fabbisogno importante le candidature pervenute sono purtroppo poche – commenta Massimo Giupponi, direttore generale di ATS Bergamo –. Il fatto che sia un problema comune a livello regionale e nazionale non è per noi motivo di consolazione. Per questo stiamo lavorando per la redazione di un documento che presenti proposte concrete a livello nazionale, regionale e territoriale”. Si tratta di un testo che ATS Bergamo predispone in forza del proprio ruolo di programmazione territoriale, finalizzato al coinvolgimento di tutti gli attori chiamati ad esprimersi sulle singole proposte e che sarà disponibile per la fine di luglio. 

Medici di base, ipotesi di soluzione con il tirocinio professionalizzante

Nel frattempo una prima ipotesi di soluzione a una vicenda annosa, è giunta da Regione Lombardia. “La DGR 5004 del 5 luglio contiene l’approvazione delle linee guida per lo sviluppo del corso di formazione specifica per medici di medicina generale e inserimento del tirocinio professionalizzante, in cui si ipotizza l’attivazione del tirocinio professionalizzante, che potrebbe diventare una delle chiavi di volta per risolvere la cronica carenza di medici di medicina generale”, spiega il direttore generale Giupponi. 

“Il principale cambiamento attivabile nel Corso di formazione specifica in Medicina Generale riguarda il tirocinio professionalizzante invece della parte di attività svolta in affiancamento presso un ambulatorio MMG – dettaglia Giupponi -. La normativa prevista durante la pandemia da Covid19 ha consentito ai tirocinanti MMG di assumere incarichi, compatibili e riconosciuti ai fini del percorso formativo, facendoli contribuire significativamente ai bisogni espressi dal SSRegiornale al contempo integrando la dimensione professionalizzante con quella formativa”.  

Questa esperienza ha evidenziato molti aspetti positivi e potrebbe ispirare una modifica normativa confermando la possibilità per i medici tirocinanti del Corso MMG di concorrere all’assegnazione degli ambiti carenti e ad incarichi di sostituzione a tempo determinato di medici di medicina generale convenzionati con il Servizio Sanitario Nazionale della durata di almeno 6 mesi continuativi. “Per questi incarichi volendo valorizzare la formazione nell’ambito territoriale, si propone di vincolare la scelta al territorio dell’ATS/Polo formativo presso il quale il tirocinante svolge il Corso, nell’ottica di favorirne il radicamento sul territorio in cui si sta formando”.  

Tra le altre ipotesi contenute nella DGR 5004 una proposta di modifica all’Accordo Collettivo Nazionale affinchè il massimale per i tirocinanti che assumono l’incarico nell’ambito delle aree carenti sia significativamente aumentato, fino a 1.000 assistiti, al fine di garantire che il servizio sia compatibile con la sostenibilità economica della gestione dell’ambulatorio, fermo restando che l’impegno orario non dovrà interferire con l’attività didattica. Ai tirocinanti che frequentano il tirocinio professionalizzante assumendo l’ambito carente o l’incarico temporaneo dovrebbero inoltre essere riconosciuti gli stessi incentivi degli altri MMG, in particolare per quanto riguarda la quota per la medicina di gruppo e la quota per il personale di studio. 

Infine, settimana scorsa, il Consiglio Regionale della Lombardia ha approvato una mozione sulla carenza dei medici di base, che impegna la Giunta a farsi portavoce presso il Governo, affinché si possano incrementare i finanziamenti per le borse di studio, aumentare la quota di assistiti per ogni medico, semplificare l’accesso agli ambiti carenti di medici e rimodulare gli accessi alla facoltà di Medicina. 

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