Si è spento ieri a 59 anni per una malattia incurabile Fabrizio Pezzoli originario di Leffe e residente a Gandino, da tutti conosciuto come “Peke”. Molto conosciuto nell’ambito sportivo, è il Leffe Calcio e il Comune di Leffe a dedicargli commosse parole di stima e gratitudine: “Il 2022 per il Leffe Calcio sarebbe dovuto essere un grande anno di festa e di ricordi – si legge sulla pagina Facebook del Comune di Leffe -: il 40esimo anniversario dalla vittoria della Coppa Italia Dilettanti, il 30esimo anniversario dalla storica promozione in C1 e la promozione in Prima Categoria, di pochi giorni fa, primo grande traguardo dalla nascita della nuova società. Oggi, però, quel clima di festa è lontano.nFabrizio “Peke” Pezzoli non c’è piú. Il numero 10, il nostro centrocampista e capitano, un feffese a difendere i colori del Leffe”. Fabrizio lascia la moglie Marzia. Il funerale si terrà giovedì 23 giugno alle 15 presso la parrocchiale di Leffe.
Una carriera lunga la sua, durata dal 1983 al 1996, costellata di soddisfazioni, in quel Leffe che è rimasto non nei cuori di tutti e nella storia del calcio provinciale. Un paese di 5.000 abitanti arrivato fino alle porte della Serie B, sfiorata appena, con un quarto post in C1 nella stagione 1992-1993, dove oltre a Peke, pilastro della squadra, stavano crescendo giovani promesse come Orlandoni e Inzaghi.
“È stata proprio una recente foto con Inzaghi – si legge nel post -, pubblicata su questi social, che ci ha permesso di entrare in contatto con Peke per l’ultima volta: con grande entusiasmo e precisione fu lui ad indicare e ricordare i dettagli di quella foto. Perché Fabrizio non era solo un grande calciatore, ma era un patrimonio storico e sportivo per il nostro paese: la sua perdita è e sarà incolmabile per tutti gli amanti del calcio del nostro paese e non solo, come già dimostrato dalle parole spese da due nostre storiche piazze rivali come Gandino e Lecco. Ciao numero 10, vogliamo pensare che stai già correndo su un prato verde alla ricerca del passaggio vincente: sappiamo già che il fortunato riuscirá a segnare, e prima di essere sommerso da lui e da tutti i tuoi compagni, volgi un ultimo sguardo verso la nostra valle, lí troverai la tua gente a tributarti l’applauso che meriti per l’uomo che sei stato e per tutto ciò che ci hai donato”.