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Cultura

Doppio appuntamento culturale a gennaio con l’associazione IL TESTIMONE

Nella ricorrenza della “Giornata della Memoria” a Premolo Gabriele Nissim presenterà il suo ultimo libro “Auschwitz non finisce mai”, mentre il 23 gennaio alle 20,45 la sala Legrenzi di Palazzo Barca, in vicolo Caio a Clusone, ospiterà Francesca Forno che parlerà della “Transizione ecologica come azione collettiva”

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L’attività dell’Associazione Culturale IL TESTIMONE programmata per il 2023 riprende con due appuntamenti fissati per questo mese di gennaio. Il 17 gennaio infatti a Premolo – dove c’è il primo e finora unico ‘Giardino dei Giusti’ della Val Seriana (in foto) – nella Sala dell’Oratorio “Don Antonio Seghezzi”,  nella ricorrenza della “Giornata della Memoria” Gabriele Nissim e presentando alle 20,45 il suo ultimo libro “Auschwitz non finisce mai”,  risponderà alla domanda “Auschwitz può tornare?”, mentre il 23 gennaio alle 20,45 la sala Legrenzi di Palazzo Barca, in vicolo Caio a Clusone, ospiterà  Francesca Forno che, presentata da Anna Frattini de ‘Il Testimone’,  parlerà della “Transizione ecologica come azione collettiva”.

I due appuntamenti nel dettaglio

La professoressa Forno, associata di Sociologia presso l’Università degli Studi di Trento, dove insegna Sociologia Generale, è autrice di numerosi saggi sulle nuove forme di partecipazione e sul consumo critico e membro dell’Osservatorio Internazionale  per la Coesione e l’Inclusione Sociale (O.C.I.S). E’ stata ricercatrice di sociologia presso l’Università di Bergamo dal 2005 al 2016. L’illustre studiosa ci spiegherà che la transizione ecologica per essere efficace ha bisogno di cambiamenti fondamentali del nostro modo di vivere, i quali non devono però schiacciare le persone. Parlerà dunque di transizione come azione collettiva e di quali sono le pratiche di sostenibilità ambientale che si intrecciano con le nostre scelte quotidiane.

Gabriele Nissim, presidente di Gariwo, La foresta dei Giusti, e infaticabile propugnatore della memoria dei Giusti nel mondo, introdotto dal sindaco Omar Seghezzi, illustrerà la sua ultima fatica dal titolo provocante e provocatorio: Auschwitz non finisce mai. La memoria della Shoah e i nuovi genocidi (Rizzoli, 2022). Secondo Nissim, “il discorso per certi versi ‘sacro’ sull’unicità della Shoah, espressione di un male assoluto che ha colpito soltanto gli Ebrei in tutta la storia dell’umanità, rischia di alimentare una percezione sbagliata: una gerarchia dell’orrore che sembra sminuire o relativizzare le tragedie toccate a molti altri popoli nel corso della storia. La memoria della Shoah deve perciò trasformarsi in una lente di ingrandimento, attraverso la quale riconoscere l’orrore ovunque esso si manifesti. Considerando le riflessioni di figure fondamentali quali Primo Levi, Simone Veil, Hannah Arendt, Yehuda Bauer e Raphael Lemkin, l’Autore indaga il meccanismo che porta alle atrocità di massa. E ci ricorda che l’orrore nasce da una precisa volontà e da decisioni concrete, che conducono gli uomini a sterminare altri uomini per interesse, pregiudizio o accecamento ideologico.

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