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Industria alimentare: l’importanza della logistica sostenibile

Per limitare l’impronta ecologica nei tempi stabiliti dall’UE, il settore alimentare può innanzitutto ripensare la logistica, un comparto che ha bisogno di molta energia per mantenere i prodotti nel range di temperatura che permette di evitarne il deperimento

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Anche l’agroalimentare si prepara ad accelerare il processo di transizione ecologica per diminuire l’impatto delle sue attività sull’ambiente. L’Unione Europea, infatti, ha fissato ambiziosi obiettivi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, con un taglio del 55% entro il 2030 e il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050, come previsto dal piano Fit for 55 e dal Green Deal europeo.

Per limitare l’impronta ecologica nei tempi stabiliti dall’UE, il settore alimentare può innanzitutto ripensare la logistica, un comparto che ha bisogno di molta energia per mantenere i prodotti nel range di temperatura che permette di evitarne il deperimento.

Consapevoli di questa necessità, sempre più aziende specializzate nella gestione della supply chain alimentare hanno intrapreso delle strategie d’azione con cui favorire la logistica sostenibile: ne costituisce un esempio Moving Green, il piano per il clima elaborato da STEF per ridurre l’impatto dei propri servizi sull’ambiente e, al tempo stesso, sensibilizzare i fornitori verso l’importanza di adottare comportamenti virtuosi.

Come favorire la logistica sostenibile nell’agroalimentare

Per favorire la logistica sostenibile nel settore agroalimentare è possibile intraprendere diverse strategie.

Queste attività possono essere pianificate effettuando dapprima un monitoraggio delle performance di sostenibilità, così da individuare le criticità dell’azienda e capire dove intervenire per migliorare le pratiche ambientali e sociali. In questo modo si avrà modo di ottimizzare i processi logistici e di trasporto mettendo a punto sistemi più efficienti per movimentare gli alimenti.

La mobilità sostenibile nell’industria alimentare

Un ruolo importante viene giocato senza dubbio dalla mobilità sostenibile. Per quanto riguarda il settore dei trasporti, infatti, l’obiettivo dell’UE è quello di ridurre le emissioni inquinanti del 90%, adottando alcuni accorgimenti, tra cui il raddoppio del trasporto delle merci su treno entro il 2030, triplicandolo entro il 2050. 

Questo traguardo potrà essere raggiungo attraverso l’intermodalità, ossia la perfetta integrazione di sistemi di trasporto diversi, per promuovere un modo più ecologico con cui spostare le merci con vantaggi anche in termini di costi, velocità e flessibilità.

Ovviamente non basta puntare sull’intermodalità per ottenere risultati concreti nella sostenibilità della logistica, considerando che in Italia il traffico ferroviario rappresenta appena l’11-12% del totale, mentre in Europa arriva a una media del 19-20%. 

Per rendere la movimentazione delle merci più ecologica bisogna intervenire in modo più ampio, per esempio attraverso il rinnovamento delle flotte dei mezzi e il miglioramento dei comportamenti di guida dei conducenti.

Un’altra soluzione efficace è l’utilizzo di gruppi frigoriferi engineless a bordo dei mezzi refrigerati per il trasporto a temperatura controllata, tecnologie di refrigerazione di nuova generazione che utilizzano fonti di energia sostenibili per ridurre emissioni e consumi. 

Inoltre, è possibile adottare altri accorgimenti come la densificazione dei carichi, ottimizzando lo spazio di carico nei veicoli adibiti al trasporto di alimenti e i metodi di confezionamento e imballaggio. 

La decarbonizzazione dei magazzini per lo stoccaggio merci

Allo stesso tempo, nell’industria agroalimentare è importante andare ad abbattere le emissioni provocate dalle attività di stoccaggio, andando a compiere un importante processo di decarbonizzazione dei magazzini.

Per esempio, attraverso l’installazione di impianti fotovoltaici è possibile ridurre l’impronta di carbonio dei magazzini refrigerati andando ad alimentare i sistemi di refrigerazione con energia pulita prodotta da fonti rinnovabili. 

In questo modo, si garantirà lo stoccaggio dei prodotti deperibili entro i giusti range di temperatura (0°C/4°C per gli alimenti freschi, 15°C/18°C per i termosensibili, -25°C/-18°C per i surgelati), rispettando la catena del freddo e, al tempo stesso, impattando meno sull’ambiente.

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