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Cronaca

Carro funebre perso tra Sondrio e Bergamo: autista trovato semiassiderato, funerale rinviato

La storia del carro funebre che si è perso sta facendo il giro della stampa nazionale sia per il lieto fine sia per la particolarità di quanto accaduto

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Non solo una sventura ma una tragedia evitata: l’uomo che si è perso venerdì 5 gennaio 2024 tra le province di Sondrio e Bergamo poteva morire assiderato. Si tratta di un 37enne residente a Milano che lavora per un’impresa di onoranze funebri di Brescia.

Carro funebre perso: autista recuperato in extremis

La storia del carro funebre che si è perso sta facendo il giro della stampa nazionale sia per il lieto fine sia per la particolarità di quanto accaduto. L’uomo infatti era alla guida di un carro funebre che avrebbe dovuto trasportare la salma di Manuela Spargi, la donna morta nel lago di Como il 2 gennaio. I familiari, riuniti venerdì 5 gennaio sul sagrato di una chiesa a Milano per celebrare il suo funerale, non hanno mai visto arrivare il mezzo.

Il carro funebre portava da Colico (Lecco) la salma della 56enne milanese che il 2 gennaio è morta precipitando da 40 metri al volante della sua auto dopo una visita all’Abbazia dei frati a Piona, sull’alto lago di Como. Il funerale è slittato a data da destinarsi.

L’addetto delle onoranze funebri ha sbagliato strada e si è perso con il carro funebre con a bordo la bara sulle montagne della Valtellina. Nello specifico è rimasto bloccato al Passo Dordona dalla neve prima di venir recuperato semiassiderato dal Soccorso Alpino.

L’allarme nella serata di venerdì

A sera inoltrata si è scoperto che l’uomo aveva sbagliato strada, forse per colpa del navigatore satellitare o per la volontà di passare prima nella Bergamasca per un saluto ai genitori e poi raggiungere la chiesa. Forse per questo motivo, anziché imboccare verso sud la superstrada 36 che costeggia tutto il lago di Como e raggiunge Milano, è andato verso est. Percorrendo le strade della Valtellina è finito intrappolato su un passo innevato e chiuso come ogni inverno da novembre, il Dordona, in territorio di Fusine (Sondrio), al confine con la provincia di Bergamo. Proprio i genitori residenti a Piazza Brembana (Bergamo), che lo attendevano, non riuscendo a contattarlo, hanno chiesto aiuto ai carabinieri di Sondrio e ai Vigili del fuoco del Comando provinciale di Sondrio.

Lui, nel frattempo, con il carro funebre bloccato a quasi 2.000 metri nella neve in una zona senza campo per il cellulare, ha camminato cercando di raggiungere nella bufera un posto dove poter chiedere aiuto. Arrivato al rifugio Dordona, chiuso anch’esso da novembre, è riuscito a chiamare e i soccorritori del Soccorso Alpino. I carabinieri lo hanno poi individuato con motoslitte e un quad per portarlo a Foppolo (Bergamo).

“Non parlava, era paralizzato – ha raccontato un militare del Sagf che ha preso parte alle ricerche – impaurito, mentre cercava riparo dalla neve e dal freddo sotto una tettoia. I colleghi del Soccorso Alpino gli hanno dato calze asciutte e scarponi, mentre accendavamo un fuoco per scaldarlo in quanto tremava per un principio di assideramento”. Quindi è stato trasportato all’ospedale di San Giovanni Bianco, in provincia di Bergamo.

Nella giornata di sabato 6 gennaio i Vigili del fuoco di Sondrio hanno provveduto a recuperare il carro funebre con la salma di Manuela Spargi, in attesa finalmente del suo funerale, dopo la tragedia del lago, nella quale sono rimasti gravemente feriti anche il marito e un loro amico.

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