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Gandino viaggia nel tempo, in un libro costumi e luoghi del quattrocento

Gandino viaggia nel tempo, in un libro costumi e luoghi del quattrocento. Venerdì 24 maggio la presentazione in auditorium

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GANDINO – Venerdì 24 maggio alle 20.30 nell’Auditorium Maconi del Centro Pastorale di Gandino, è in programma un affascinante “viaggio nel tempo”, utile escamotage capace di rendere intrigante un libro di ricerca storica ben documentato. E’ infatti in programma la presentazione del primo tomo de “Quattro passi a Gandino nel Quattrocento”, opera di Pietro Gelmi e Battista Suardi e corredato dai disegni di Patrizia Maffeis e Bepi Rottigni.

L’opera (255 pagine – Tipografia Radici Due) raccoglie la cronaca dettagliata dell’ipotetico viaggio di autori e disegnatori nella Gandino del XV secolo. Un secondo tomo, con analogo viaggio fra Barzizza, Cazzano, Peia, Leffe e l’interno della Basilica è in programma entro fine anno.

Il ricorso alla Macchina del Tempo

“Il ricorso alla Macchina del Tempo – spiega Gelmi –  è un artificio letterario, adottato per rendere più intrigante il nostro racconto. Tuttavia ci sono elementi innegabilmente reali, a cominciare dalla figura di Padre Pellegrino Alfredo Maria Ernetti, benedettino veneto, morto nel 1994, cui è attribuita l’invenzione del “cronovisore”, un marchingegno che non permette di viaggiare fisicamente nel tempo, ma solo di captarne immagini e suoni sullo schermo di un televisore. Nessuno, tuttavia, l’ha mai visto, secondo alcuni perché blindato nelle segrete del Vaticano. L’intento mio e di Battista Suardi era di proiettarci a Gandino nella seconda metà del Quattrocento e descrivere tutto quello che avremmo visto, di bello e di brutto. Innanzitutto non era possibile portare con noi le nostre macchine fotografiche perché a quell’epoca ovviamente non esistevano. Chiedemmo quindi a Bepi Rottigni e a Patrizia Maffeis di accompagnarci nel nostro crono-viaggio, per fissare su disegno gli scorci e gli edifici di Gandino, come sarebbero apparsi ai loro occhi sei secoli fa”.

La data scelta per andare a ritroso (6 maggio 1476) non è casuale: in quell’anno fu infatti realizzato un dettagliato censimento, disponibile negli archivi, da cui è stato possibile ricavare preziose informazioni.
Dal curioso e originale incipit le pagine del libro si animano di un racconto articolato e dettagliato, forte non certo dei riscontri del mitico “cronovisore”, ma di tutti gli studi che già negli ultimi decenni hanno visto gli autori proporre pubblicazioni e studi particolarmente approfonditi.

Usi e costumi dell’epoca

Emergono usi e costumi del tempo, passando dagli antichi mestieri alle arcaiche cure sanitarie, le incerte pratiche d’igiene, i matrimoni, le taverne, senza dimenticare malcostumi clericali e popolari. Particolarmente attenta la ricostruzione dei luoghi, con efficaci ricostruzioni realizzate da Bepi Rottigni e Patrizia Maffeis sulla base di riscontri verificati in loco, incrociati con documenti d’archivio spesso inediti. Ci sono per esempio storia ed evoluzione della cinta muraria medievale con le relative porte, una visione particolare dell’attuale piazza del Municipio, prima che fosse edificato il Salone della Valle, oppure uno scorcio dell’area preesistente alla costruzione di Palazzo Giovanelli. In qualche caso la scelta iconografica ha fatto ricorso a curiosi fotomontaggi, che alleggeriscono il racconto, cullando il lettore fra curiosa aspettativa e romanzo storico. Il libro gode del contributo del Comune di Gandino, così come del sostegno di Mega Electra, Edilizia Interna e Orafo Mauro. E’ disponibile al prezzo di 10 euro presso la Biblioteca Comunale ed il negozio Flower Art di via Papa Giovanni XXIII.

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