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Cronaca

LA RACCOLTA FIRME PER DIRE “NO” AL FORMAGGIO SENZA LATTE FRUTTO DI UN “AUTOGOL” DELL’ITALIA

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cooperativa valle seriana

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Forse non in molti sanno che l’imposizione dell’Europa all’Italia di produrre formaggi senza latte in verità si riduce al classico caso all’italiana: la questione è infatti scaturita dall’interrogazione di un Onorevole italiano che in questo modo ha segnato un clamoroso autogol. Intanto in Valle Seriana è cominciata questa mattina la raccolta firme per dire “no” al formaggio fatto senza latte.

Diversi i punti dislocati sul territorio della Valle Seriana, patria dei prodotti caseari genuini e a km zero, dove tutti possono firmare per scongiurare che quello che è già realtà nel resto d’Europa, lo diventi anche in Italia: ovvero la possibilità di produrre formaggi utilizzando polveri derivanti dal latte.

A scatenare l’allarme, la diffida del 28 maggio scorso inviata dalla Commissione europea all’Italia che impone “la fine del divieto di detenzione e utilizzo di latte in polvere, latte concentrato e latte ricostituito nella fabbricazione dei prodotti lattiero-caseari”. L’Italia ha infatti una legge severa, in vigore dal 1974, che impone – almeno fino ad oggi – di fare tutti i formaggi usando il latte vero, e proibisce l’uso dei succedanei

 

L’AUTOGOL MADE IN ITALY

Ma ora la Commissione europea pare aver cambiato idea. Andando alla base della questione però si scopre che, almeno questa volta, non è tutta colpa di Bruxelles che – come ben sappiamo – ha il vizio di imporre leggi d’alto alla “povera Italia”. Quello che emerge è che la diffida arriva in seguito all’interrogazione portata in Commissione niente di meno che da un italiano.

L’Onorevole Oreste Rossi, ex Lega Nord ora in Europa come Forza Italia, il 17 gennaio 2013 ha chiesto all’Europa se “la permanenza in vigore della legge del 1974 sia in linea con l’Unione Europea”. Evidentemente la risposta è stata “no”, visto la diffida inviata al nostro Paese. Immediata la risposta dei politici italiani che hanno alimentato la classica dicotomia Italia contro Bruxelles senza dare le giuste responsabilità all’Onorevole di turno.

 

LE AZIONI IN VALLE SERIANA

Nonostante siano sconosciute le motivazioni che hanno mosso l’Onorevole Rossi nel fare la sua richiesta (che tutto pare tutelare tranne che l’Italia e i suoi produttori), il territorio non è restato impassibile. Numerosi i rischi che tale abrogazione comporterebbe: dall’introduzione sul mercato di prodotti di basso livello e quindi il conseguente abbassamento dei prezzi, fino alla vera e propria demolizione di una micro produzione fatta di agricoltori e cooperative che non sarebbero più competitivi e che oltretutto verrebbero tagliati fuori a priori, visto l’impossibilità di fare investimenti per applicare la tecnica dell’utilizzo della polveri.

Una di queste realtà è la Cooperativa Valseriana, detentrice del marchio della formagèla omonima, che opera da anni per garantire la provenienza delle materie prime e la qualità dei prodotti. “La legge del ’74 tutela il made in Italy almeno nel settore caseario – commenta Raffaella Angelini, vice presidente della Cooperativa -, quindi sarebbe bene che restasse in vigore altrimenti tutti i piccoli produttori come noi andranno a scomparire senza riuscire a restare in un mercato già globalizzato che ci mette a dura prova”.

La raccolta firme è stata proposta da Coldiretti Bergamo e si effettua nelle giornate di oggi e domani, domenica 23 agosto, nei 5 punti che hanno aderito: 

GANDELLINO: Azienda Riccardi, via Provinciale

ARDESIO:  KM 0 dei F.lli DelBono, strada Provinciale 1

OLTRESSENDA: Bottega degli Antichi Sapori, via Provinciale 22

CASNIGO: Località Mele Spaccio Cooperativa Valseriana, provinciale Bergamo-Clusone

GROMO: Agriturismo Visini, zona Ripa alta

 

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