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AGOSTINI IN MOSTRA A LOVERE TRA CASCHI, MOTO E TROFEI DI UNA CARRIERA DA RECORD

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La velocità, la passione, l’attimo che fugge e il destino che cambia per sempre. C’è tutto questo e molto altro ancora in “Giacomo Agostini. L’età dell’Oro”, la mostra dedicata a Giacomo Agostini, il mito delle due ruote, ospitata all’Accademia Tadini di Lovere fino al 3 luglio 2016. 1500 le persone nelle prime 24 ore di apertura della mostra avvenuta il 2 giugno.

Un’esposizione ad alto tasso di emozioni, realizzata a 50 anni dal primo alloro mondiale del grande campione e in concomitanza con il centenario della Forni Industriali Bendotti di Costa Volpino, azienda a cui Agostini è da sempre molto legato. «Sono cresciuto con Tita e Tino Bendotti: quando ho saputo che avrei dovuto gareggiare in motomondiale, sono partito con loro alla volta delle più emozionanti piste d’Europa. Per questo oggi, festeggiare insieme alla famiglia Bendotti i nostri duplici anniversari è un traguardo bellissimo» – spiega Giacomo Agostini, a cui Lovere tre anni fa ha donato l’onorificenza cittadina, passeggiando tra alcuni dei più importanti cimeli della sua carriera.

La prima tuta, il primo casco – che ha rifiutato di vendere anche dietro proposte economiche strabilianti. E poi i trofei e le moto con cui ha vinto alcuni dei tanti mondiali corsi. Tra queste, solo per l’inaugurazione, anche due specialissime MV Agusta, un cult per gli appassionati di moto. Mentre un’altra, storica motocicletta, la MV Agusta 500cc è protagonista dell’installazione «Del valoroso e del suo destriero», che resterà in piazza XIII Martiri a Lovere fino al 5 luglio in concomitanza con l’arrivo della quarta tappa del Giro Rosa.

Un’opera nata dalla genialità dell’architetto Mauro Piantelli per esaltare l’uomo e l’eroe: Giacomo, il cui nome si compone di 7 lettere, come i sette titoli mondiali vinti in classe 350; Agostini, 8 lettere proprio come i mondiali vinti in classe 500. Un’installazione che con un particolare gioco di vetri fa sì che la moto al suo interno assuma una forma diversa a seconda dello sguardo adottato. Curve, rettilinei, accelerazioni: l’opera d’arte da statica diventa dinamica, proprio come le imprese di Agostini. «Sono davvero felice e molto orgoglioso – ha commentato il campione – é stupendo vedere che tante persone, il mondo del motociclismo e Lovere ricordano con così grande affetto il 50esimo anniversario dalla mia prima vittoria mondiale. E ancora di più mi affascina poter condividere questo momento con la famiglia Bendotti. Quando mostrai il mio magazzino ai dirigenti Yamaha, si trattava proprio dei capannoni della Forni Industriali Bendotti. I giapponesi rimasero talmente colpiti dagli spazi che tre giorni dopo la visita mi inviarono il contratto da firmare».

«Giacomo è come uno di famiglia. Siamo stati e, non abbiamo dubbi, continueremo a essere gli uni il sostegno degli altri. Questa splendida mostra e l’installazione dell’architetto Piantelli sono per noi due doni speciali fatti agli appassionati di motociclismo, a tutti i loveresi, a chi, come noi, crede che con determinazione, tenacia e talento si possa fare tutto nella vita. I nostri primi 100 anni e l’eccezionale carriera di Giacomo Agostini sono qui a testimoniarlo» – dichiarano Margherita e Michele Bendotti.

E per concludere al meglio le celebrazioni, appuntamento il 24 giugno a Costa Volpino, nei capannoni Bendotti, per il concerto aperto a tutti del pianista Stefano Bollani. Concerto a ingresso libero su prenotazione obbligatoria sul sito https://bollani.bendotti.it/ oppure presso Palazzo Tadini di Lovere a partire dal 2 giugno 2016. Sfondo speciale del concerto: un forno a carro da 100 tonnellate rigorosamente firmato Bendotti.

Guarda le foto dell’inaugurazione

 

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