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Cronaca

Chiusura del punto nascite di Piario, marcia indietro del Ministro Lorenzin

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È di qualche ora fa la notizia divulgata da Regione Lombardia in merito ad una scelta del Ministro Lorenzin di una retromarcia sulla chiusura dei punti nascita sotto i 500 parti l’anno, 5 in Lombardia fra cui quello di Piario.

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“Retromarcia del Ministro Lorenzin sulla chiusura dei punti nascita per i quali avevano rifiutato in maniera perentoria la nostra richiesta di deroga – questo quanto dichiarato qualche ora fa dall’Assessore al Welfare di Regione Lombardia, Giulio Gallera -“.

“Fino a oggi, il Ministero sulla questione è stato intransigente – ha proseguito Gallera -, abbiamo presentato tutta la documentazione che è in loro possesso. Se ora hanno deciso di cambiare orientamento siamo pronti a confrontarci ulteriormente e a mettere in sicurezza, come abbiamo dichiarato più volte, i punti nascita in questione, per il bene dei cittadini. Domani stesso presenteremo richiesta di revoca del diniego alla deroga”.

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Il reparto di maternità dell’ospedale Antonio Locatelli di Piario

Le dichiarazioni del Ministro

Così si è infatti espressa il Ministro nel pomeriggio del 13 dicembre dopo che è scoppiata la polemica in merito alla chiusura dei 5 punti nascita di Regione Lombardia che registrano meno di 500 parti, tra cui quello bergamasco di Piario: “Il presidente Roberto Maroni sa bene che il ministero della Salute non può imporre alcuna chiusura dei punti nascita. Il Comitato nazionale percorso nascite ha espresso un parere tecnico sulla scorta della documentazione fornita dalla Regione Lombardia, e con un confronto con i tecnici della Regione in base a quei documenti”.

“Il Comitato ha ritenuto – prosegue il ministro -, con nota dello scorso 21 novembre, di mantenere in attività il Punto Nascita di Sondalo, in quanto esiste una reale situazione di disagio orografico; e che almeno uno dei due punti nascita di Gravedona e Chiavenna può proseguire l’attività in quanto l’uno esclude il disagio orografico per l’altro. Il Governatore Maroni, che negli ultimi tre anni e mezzo ha goduto di una interlocuzione costante col Ministero, avrebbe potuto tranquillamente usare i canali di dialogo che è solito percorrere e che hanno consegnato risultati importanti per i cittadini lombardi. Aspettiamo, disponibili, ulteriore documentazione e nuovi elementi istruttori da parte della Regione Lombardia per investire tempestivamente il Comitato per una nuova valutazione. Per il Ministero l’unico interesse è la tutela della salute dei cittadini e la loro sicurezza”.

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