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Cronaca

In attesa del regalo di Natale online: troppi pacchi Amazon e Poste in titl

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Migliaia di pacchi “Amazon” nei giorni precedenti le ferie bloccano gli uffici delle Poste Italiane, una situazione che riguarda tutta la bergamasca.

 

amazon

È caos Amazon alle poste di Bergamo e provincia. Il contratto con il colosso del commercio elettronico rischia di mettere in ginocchio l’organizzazione della distribuzione della corrispondenza. Nel giro di pochi giorni, infatti, gli uffici postali della bergamasca sono stati letteralmente presi d’assalto dai regali acquistati on line. Solo mercoledì 21 dicembre 1400 a Bergamo, più di 1000 a Clusone, 680 a Ponte san Pietro; 180 a Sarnico, 700 a Treviglio, 450 a Dalmine, altre migliaia a pioggia su ogni ufficio, già provato dalla distribuzione a giorni alterni, dall’avvio delle ferie del personale e dalla mancata sostituzione dei portalettere assenti.

“La situazione era ampiamente prevista – sottolinea Giuseppe Gotti, segretario generale SLP CISL di Bergamo. Basti pensare che erano preventivati per la zona di Bergamo e Mantova almeno 90.000 pacchi in arrivo a dicembre. Ci stiamo avvicinando, ma l’organizzazione non regge l’impatto. L’avvio della sperimentazione dei giorni alterni, infatti, implica che i pochi tempi determinati assunti per la gestione della corrispondenza Amazon faticano a tenere il passo, e nelle zone dove questi non sono previsti, i portalettere stanno già sforando gli orari di lavoro”.

Anche perché, come è logico pensare, in questi giorni non c’è solo Amazon a riempire i magazzini degli uffici postali: “dalla Regione arrivano atti giudiziari per il mancato bollo auto (1000 solo ieri a Ponte san Pietro), ogni giorno vanno consegnati i quotidiani e le raccomandate prioritarie”.

È il secondo anno che Poste si è assicurata il contratto con Amazon. “Il primo anno tutto è funzionato a meraviglia. Adesso, con ‘sta benedetta sperimentazione, rischiamo di andare a gambe all’aria, nonostante il sindacato abbia da subito messo in allarme l’azienda sulle difficoltà implicite nel sistema che si voleva adottare. Anche in questa occasione, è evidente che non c’è stata alcuna programmazione, con totale caos e disagio per lavoratori e utenti”.

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