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Cultura

Campane, campanili e campanari: sabato 27 maggio giornata di festa in Val Gandino

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Appuntamenti da non perdere in Val Gandino alla scoperta del patrimonio immateriale delle campane. Nel pomeriggio visite guidate al campanile di Leffe con vista panoramica. In serata campane in piazza dalle 20 alle 21 con il castello mobile della Federazione Campanari. A seguire conferenza in Biblioteca

Il campanile della Basilica di Gandino

Una grande tradizione, ma anche e soprattutto un patrimonio immateriale di inestimabile valore. “Paesaggio sonoro con campane”è il titolo dell’iniziativa che avrà luogo sabato 27 maggio in Val Gandino, legato al suono delle campane che va al di là della semplice funzione liturgica. Il momento principale è in programma nella Sala conferenze della Biblioteca Comunale Brignone di Gandino, dove alle 21 verrà illustrato il progetto che l’Archivio di Etnografia e Storia Sociale della Regione Lombardia ha promosso in collaborazione con la Federazione Campanari Bergamaschi per la riscoperta e il rilancio della tradizione del suono manuale delle campane nel territorio orobico.

Si tratta dell’atto finale di pubblica divulgazione di un lungo lavoro di ricerca e documentazione del recupero della memoria e della pratica del suono delle campane nelle valli e nella pianura bergamasca, nelle zone lacustri e limitrofe alle province e diocesi confinanti.

Grazie alla collaborazione con Agon Arsmagnetica, centro di produzione musicale interdisciplinare e capofila del progetto, è stato possibile realizzare molte riprese del suono delle campane e dei suoi protagonisti, vale a dire i portatori di una memoria secolare risalente al XVIII secolo e mai spentasi nonostante l’invasivo fenomeno dell’automazione dei concerti campanari, occorso in particolare tra il 1970 e il 2000. Trent’anni di rimozione di corde e tastiere che hanno portato a comprendere come nella società della tecnologia la riscoperta delle campane andasse letta come rilancio culturale, musica d’insieme, riscoperta del territorio e dei valori etici fideistici della propria origine.

Presenterà la serata Silvio Tomasini, storico dell’arte e responsabile della Rete dei Musei della Fondazione Bernareggi. “Gandino – spiega Luca Fiocchi, presidente della Federazione Campanari Bergamaschi –  è il centro della Bergamasca da cui ha avuto origine la tradizione campanaria più antica sino a oggi documentata, risalente al 1780. Relatori della serata saranno per la Regione Lombardia Renata Meazza, responsabile dell’Archivio di Etnografia e Storia Sociale, e Agostina Lavagnino, ricercatrice dello stesso settore che ha seguito i diversi passi relativi al deposito da parte della nostra associazione di un’ingente quantità di materiale di ricerca audio-video, cui è andata affiancandosi, con gli anni, una pagina web dedicata al contenuto della tradizione”.

Luca Fiocchi, racconterà l’esperienza di riscoperta del suono manuale con le attuali cinque scuole campanarie e i quasi duecento associati che motivano incessantemente la rivitalizzazione della memoria con eventi nei campanili e in piazza.

Il campanile di Leffe

Un’opportunità che non mancherà anche sabato in Val Gandino. Nel pomeriggio, dalle 16 alle 18, sarà possibile visitare la torre campanaria della parrocchiale di Leffe, recentemente restaurata e dotata di una balconata con vista panoramica mozzafiato, denominata ‘bargia’. A Gandino il Gruppo Campanari locale suonerà nelle chiese sussidiarie dalle 17.45 alle 18.30, annunciando così l’incontro serale che dalle 20 alle 21 proporrà davanti al municipio il suono con il nuovo castello mobile di campane inaugurato di recente dai Campanari Bergamaschi.

Il castello mobile

Fondamentale trait d’union tra i progetti della Regione Lombardia condotti in questi anni e la riscoperta campanaria attuale è l’intervista svolta alla signora Lina Picinali, figlia del campanaro Quirino Picinali (il leggendario Manòt 1880-1962). Nel 1932 il linguista svizzero Paul Scheuermeir fotografò il campanaro Manòt, la cui moglie, sullo sfondo dell’immagine, era in attesa della bambina che un giorno sarebbe stata protagonista del nostro incontro di ricerca. La Regione Lombardia pubblicò nel 2001 per Grafo il primo volume di una fortunata edizione che rende ragione dello straordinario lavoro compiuto da Scheuermeier, racchiuso dal titolo La Lombardia dei contadini, una testimonianza di assoluta rilevanza che trova naturale continuità con il progetto campanario.

La foto del 1932

La serata sarà occasione per l’incontro con i protagonisti della tradizione: un opportunità per portare nuovi suonatori all’interno del gruppo campanari locale e alimentare le relazioni tra i suonatori dei diversi paesi della Valle Gandino. Un importante passo in avanti verso una piena rivitalizzazione di uno dei repertori del suono della memoria più prestigiosi giunto sino a noi. Con le oltre duecento suonate d’allegrezza di Gandino, le cento di Leffe e le circa settanta di Casnigo, oltre a un interessante numero conservatosi a Peia e Cazzano S.Andrea, la Val Gandino è certamente in prima fila.

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