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Cronaca

Ad Albino fiorisce il Nasturzio: quando il gusto è giovane emozione

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Nuova apertura sabato 17 giugno del ristorante Nasturzio nell’antico complesso carmelitano di via Ripa, a monte di Desenzano di Albino. La scommessa fra ricerca ed alta cucina di tre giovani chef seriani

Lo staff. Da sinistra: Jonathan Signorelli, Sara Carrara, Cinzia Mismetti, Mattia Moroni e William Bertocchi

C’è l’emozione e l’attesa del  grande passo, unita alla volontà di stupire ed emozionare attraverso gusto, sapori e colori, in una sorta di remake del mitico “Pranzo di Babette” raccontato mezzo secolo fa da Karen Blixen. Apre sabato 17 giugno ad Albino il ristorante “Nasturzio”, allestito negli antichi spazi del complesso carmelitano di via Ripa, a monte di Desenzano di Albino. 

Si tratta di una realtà d’alta cucina che riprende nel nome Nasturzio il calore commestibile del fiore originario del Perù e negli intenti la voglia di spendersi in prima persona di tre giovani chef ventinovenni. Cinzia Mismetti, William Bertocchi (entrambi di Cazzano S.Andrea) e Jonathan Signorelli di Chiuduno nonostante la giovane età vantano un curriculum di alto livello, con esperienze professionali in Italia ed all’estero.  “Abbiamo condiviso gli studi all’Istituto Alberghiero di Nembro – spiegano –  e da compagni di classe siamo diventati compagni di avventura, con un lungo viaggio “di studio” in Sudamerica e la comune esperienza lavorativa al “Babbo Restaurant” di Londra. Abbiamo fatto tanti sacrifici lontano da casa per poter raccogliere idee, sapori e nuove culture alimentari. Contiamo ora di proporre una cucina innovativa che possa stupire e soddisfare il palato di tutti. Siamo “tornati a casa” per proporre qualità ed emozioni, perché nulla come il cibo crea relazioni intense”.

Gli Scarpinocc serviti nel mattarello

In una serata di anteprima dedicata a stampa ed autorità il team del Nasturzio (completato da Mattia Moroni e Sara Carrara che curano il servizio in sala) ha proposto un saggio delle proprie proposte, che uniscono tradizione ed innovazione con accostamenti intriganti e presentazioni che assumono i toni di piccole scenografie del gusto. Da non perdere gli “scarpinocc secondo noi” serviti nell’incavo di un mattarello, ma anche il carpaccio di ceviche con branzino e coriandolo alla peruviana, così come l’incredibile sigaro di cioccolato con gelato alla liquirizia o la crème brulée alla vaniglia.

Nessun esotismo fine a se stesso, men che meno “ingessato” da lussi formali fuori dal tempo. Solo e soltanto ricerca ed alta competenza, giovanile entusiasmo e una sfida da vincere. Il futuro è adesso, ed ha un ottimo sapore.

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