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Cronaca

Lavoro nero, doppia multa per laboratorio cinese di Gandino

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Operazione dei Carabinieri in un laboratorio tessile di Gandino gestito da cinesi: riscontrato il lavoro in nero di alcuni migranti senegalesi. Multe per 20.000 euro.

Nuova operazione per il contrasto al lavoro nero da parte dei Carabinieri di Gandino, che negli ultimi giorni hanno chiuso il cerchio di un’operazione tesa a verificare alcune anomalie all’interno di un laboratorio tessile gestito da cinesi.

Si tratta di un’attività purtroppo non nuova in Val Gandino, dove non più tardi dello scorso anno controlli analoghi avevano interessato un’azienda di Leffe, nella quale metà dei dipendenti (sei su dodici) erano risultati privi di alcun contratto. In questo caso l’attenzione degli uomini guidati dal maresciallo Francesco Ciaco (alla guida della stazione di Gandino  da alcuni mesi) si è focalizzata su un’attività di via Nosari, alla periferia del paese.

Grazie ad una serie di appostamenti e di verifiche incrociate è stata riscontrata la presenza “in nero” di alcuni dipendenti, che secondo dichiarazioni rilasciate dagli stessi avrebbero percepito compensi di 2 euro per ogni 100 lenzuoli piegati, lavorando anche 10 ore al giorno.  Un lavoro di finissaggio nel quale (ed è un elemento di novità rispetto ai purtroppo consueti rilievi di questi casi) venivano impiegati migranti di nazionalità senegalese. Un fatto anomalo rispetto alla consueta “chiusura” della comunità cinese anche in ambito lavorativo. I carabinieri hanno ripetuto i controlli in due diversi momenti, riscontrando tre lavoratori non regolari (una donna e due uomini) e comminando alla titolare cinese, che risulta residente in provincia di Cuneo, una multa complessiva di 20.000 euro.

Le indagini, condotte di concerto con l’Ispettorato del Lavoro di Bergamo, proseguiranno ora riguardo a strutture e macchinari risultati nella disponibilità dell’impresa cinese.

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