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Cronaca

Referendum, al voto circa il 40%: Maroni “Da oggi via alla trattativa”

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Si attesta attorno al 40% l’affluenza al Referendum consultivo per l’autonomia lombarda: ritardi nella raccolta dati con il voto elettronico. Il 95% ha votato “SI”. Maroni: “Grazie ai 3 milioni di lombardi, da oggi via alla trattativa”.

Non è andato come si sperava l’esito del voto elettronico, utilizzato per la prima volta in Italia in occasione del Referendum consultivo per l’Autonomia della Regione Lombardia domenica 22 ottobre: chiusi i seggi alle 23, i risultati raccolti sul sito ufficiale (raggiungibile cliccando qui) nella mattina di lunedì 23 ottobre non sono ancora definitivi.

Caos risultati a parte, il presidente Roberto Maroni in conferenza stampa ha parlato di una percentuale media regionale che dovrebbe attestarsi attorno al 40%.  “Grazie ai 3 milioni di cittadini lombardi che sono andati a votare – ha esordito il governatore – e al 95 per cento di coloro che hanno votato Sì”.

La schermata che appare sul sito ufficiale del Referendum alle 7 di lunedì 23 ottobre

Nonostante le lungaggini nella raccolta dati Maroni ha commentato così l’introduzione, molto criticata per i costi sostenuti, del voto elettronico: “Abbiamo ottenuto un primo risultato storico per Regione Lombardia – ha sottolineato il presidente – abbiamo sperimentato un sistema di voto innovativo e sono molto soddisfatto  per come siamo riusciti a gestire il nuovo sistema di voto, elettronico. Un sistema complesso, che ha coinvolto tante persone, che per la prima volta lo hanno gestito, abbiamo avuto qualche criticità, ma il sistema ha funzionato, i paventati hackeraggi non si cono verificati, perché è un sistema iper sicuro, come abbiamo sempre detto, i cittadini onesti sono entrati, gli hacker sono rimasti fuori”.

Il voto elettronico

Al via le procedure per avviare il tavolo per l’autonomia

Nonostante alcuni malumori, Maroni è soddisfatto della percentuale raccolta: “Avevo posto come dato ambizioso la soglia del 34 per cento, lo stesso risultato che ebbe nel 2001 il Referendum confermativo per la modifica del Titolo V, riforma epocale della Costituzione, in senso federale, che noi ora noi applichiamo dopo questo referendum, e questa soglia è stata ampiamente superata, la proiezione è superiore al 40 per cento”.

“La percentuale mi interessa però fino a un certo punto – ha precisato -: sono felice che Luca Zaia sia al 60 per cento, che spero superi, e che abbia superato il dato della Lombardia, perché ora uniremo le forze. I 3 milioni di Lombardi uniti a quelli del Veneto fanno una forza straordinaria, che ora metteremo sul tavolo delle trattative”.

Con questi dati infatti, già da oggi si darà il via alle procedure per la richiesta di autonomia: “Da domani partiranno le procedure per avviare il tavolo, cominciando in Consiglio regionale, sentiti gli anti locali, come prevede la Costituzione, e nei prossimi giorni convocheremo tutti gli stakeholder per poi arrivare a presentare la richiesta al Governo che poi avrà 60 giorni di tempo per convocarci – ha spiegato Maroni -. Intendo costituire una squadra che tratti con il Governo e in questa squadra vorrei fossero anche i sindaci del Pd che hanno detto sì al referendum, perché credo sia utile nell’interesse della Lombardia, a partire da Gori, con cui ho già parlato ieri. Sala invece non è andato a votare. Questo non è stato il referendum di Roberto Maroni né di una parte politica, ma dei Lombardi e mi conforta la grandissima adesione”.

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