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Cronaca

Investito in Svizzera, Matteo aveva chiesto un passaggio alla Polizia

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Nuovi dettagli sulle ultime ore di Matteo Colognesi: il 36enne era stato allontanato da un bar e portato nei pressi dello svincolo autostradale dalla Polizia.

Emergono nuovi sviluppi riguardo alla tragica morte del 36enne bergamasco investito giovedì scorso mentre percorreva a piedi l’autostrada A2 in Svizzera (leggi la cronaca qui): secondo quanto riportano i media svizzeri, tra cui il Corriere del Ticino e Ticinonline, sarebbe stata una pattuglia della Polizia cantonale a portare Matteo Colognesi nella zona di Varenzo, frazione di Quinto.

Colognesi si trovava in un locale di Airolo quando i proprietari hanno chiesto l’intervento delle forze dell’ordine perché l’uomo stava importunando i presenti. I poliziotti intervenuti non hanno però disposto alcun provvedimento nei suoi confronti ma, su sua esplicita richiesta, l’hanno poi accompagnato a Varenzo, dove sosteneva di avere un conoscente che l’avrebbe ospitato per la notte.

La vicenda poi è nota: dallo svincolo autostradale il 36enne si sarebbe incamminato in autostrada in direzione di Prato Leventina, dove in seguito è stato travolto dall’auto di un 35enne.

L’autopsia predisposta dagli inquirenti chiarirà se l’uomo avesse bevuto o fosse sotto effetto di altre sostanze e l’inchiesta aperta cercherà di fare chiarezza riguardo ai numerosi punti oscuri della vicenda.

Matteo era legato alla Val Seriana: era infatti cresciuto a Ponte Nossa con la famiglia e per tre anni aveva vissuto da solo in un appartamento in centro ad Alzano. Il padre era venuto a mancare lo scorso anno. Da alcuni mesi abitava in Svizzera, dove pare lavorasse come impiegato.

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