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Maroni premier? In Regione la corsa è tra Gori, Fontana e Violi

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Quali porte si aprono per il Governatore uscente di Regione Lombardia Roberto Maroni? Al suo posto il leghista Attilio Fontana. Contro di lui Giorgio Gori e Dario Violi.

Che Roberto Maroni non lasci la politica dopo il suo annuncio di non ricandidarsi a Governatore della Regione Lombardia (leggi qui), è chiaro a tutti: per lui entrano in campo le ipotesi della candidatura a premier o a ministro, come ventilato da diversi esponenti della Lega Nord sopratutto sui social.

Al suo posto il candidato alle regionali sarà Attilio Fontana, anch’esso leghista, ex sindaco di Varese ed ex presidente del Consiglio regionale. Intanto sulla decisione di Maroni e sulle prossime elezioni del 4 marzo si sono espressi gli altri leader in corsa.

“È dunque Attilio Fontana, l’ex sindaco di Varese, il candidato del centrodestra – ha commentato Giorgio Gori candidato del centrosinistra -. Benvenuto, gli assicuro una campagna come quella che avrei fatto con Maroni: leale, perché così è giusto, ma tenacemente alternativa nei contenuti, su temi quali lavoro, sviluppo sostenibile, disuguaglianze nel territorio, ambiente, diritti, legalità e laicità delle istituzioni. Maroni o Fontana, dunque, non cambia molto. Tiriamo dritto e mettiamocela tutta. Rispetto all’opacità e alla mancanza di guida degli ultimi anni, in Lombardia possiamo e dobbiamo voltare pagina”.

Più incisivo il candidato delle 5 Stelle Dario Violi:  “Non ci sono molte cose da dire sul tuo passo indietro – scrive sul suo profilo Facebook -: è la certificazione del tuo fallimento in 5 anni di amministrazione. Bisogna ammettere però, che il tuo è un atto di coerenza. Come potevi presentarti davanti ai lombardi con nuove promesse dopo aver disatteso quelle 2013? Tutte, nessuna esclusa. Dal 75% di tasse che volevi trattenere, all’eliminazione del bollo auto, passando per il taglio dei ticket sanitari e delle liste d’attesa. Bravo Maroni! I tuoi colleghi, che approvano la legge Fornero e poi si candidano per abolirla, che inseriscono il canone in bolletta e poi si candidano per abolirlo, dovrebbero prendere esempio da te e ritirarsi dalla scena politica. Lo dico quanto meno dal punto di vista dei lombardi, perché sappiamo che in fondo il tuo sogno è ricoprire un ruolo di potere a Roma. Ma la Lombardia almeno sarà libera, libera di respirare, libera di fare politiche per l’ambiente, libera di mandare in pensione Pedemontana e tutte le grandi opere inutili, libera di investire sulla sanità pubblica per diminuire finalmente e realmente le liste d’attesa. E potrà fare tutto questo grazie al Movimento 5 Stelle, che non ha nessun gruppo di potere da accontentare. Grazie per questo regalo di Natale, un po’ in ritardo, ma grazie lo stesso”.

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