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Cronaca

Chiusura Punto nascita di Piario, il no di sindaci e politici – la lettera

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Chiusura Punto nascita di Piario, anche i sindaci e gli amministratori locali non ci stanno e scrivono alla Regione chiedendo di rinviare la decisione, al fine di approfondire le ricadute devastanti che la stessa avrebbe sulla collettività.

Dopo l’incontro a porte chiuse che, nella serata del 19 giugno, ha visto confrontarsi a Clusone i sindaci della Valle, i consiglieri regionali e i presidenti delle Comunità Montane Valle Seriana, Val di Scalve e Laghi Bergamaschi, gli stessi amministratori e politici locali hanno sottoscritto una lettera indirizzata al presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana e all’assessore al Welfare Giulio Gallera chiedendo di non firmare la delibera in calendario nella seduta di giunta di lunedì 25 giugno che riguarda proprio la chiusura del reparto di maternità dell’ospedale Locatelli.

“Ci siamo confrontati sui numeri del Punto nascita e sull’azione da intraprendere perché il reparto di maternità è strategico per il nostro territorio – spiega Danilo Cominelli, presidente della Comunità Montana Valle Seriana -. Abbiamo così scritto questa lettera che chiede alla Giunta regionale di non deliberare in merito alla chiusura”.

Leggi la lettera qui.

Facendo un passo indietro: il Ministero della Salute ha bocciato la richiesta di deroga di Regione Lombardia riguardo al Punto nascita di Piario nonostante nel 2017 l’ente regionale avesse presentato un progetto di potenziamento del reparto per scongiurarne la chiusura. La questione ruota attorno al numero minimo di parti richiesto dalla normativa vigente per avere uno standard di sicurezza, ovvero 500 che a Piario non viene più raggiunto. Così lunedì Regione Lombardia si appresta a mettere la parola fine sulla questione dibattuta da tempo.

“Tale decisione – si legge nella lettera – è apparsa ai Presidenti delle Comunità Montane e ai Sindaci inaccettabile poiché il Punto Nascite di Piario svolge per la Comunità un’importante funzione ed un indispensabile servizio nei confronti dei cittadini che ne hanno, anche attraverso una petizione di oltre 10.500 sottoscrittori, evidenziato l’importanza imprescindibile per il territorio”.

“Regione Lombardia ha a suo tempo presentato un progetto che prevedeva anche un investimento economico – dichiara Jacopo Scandella, consigliere regionale del Pd – ma di fatto non ha investito questi soldi. Per questo chiediamo a Fontana e a Gallera quantomeno di posticipare la decisione e di impegnarsi a considerare l’effettiva necessità del nostro territorio potenziando l’ospedale Locatelli di Piario importante, non solo per la Val Seriana, ma anche per la Val di Scalve e il Sebino”.

Nella lettera dunque si chiede: “In virtù della posizione strategica della struttura ospedaliera di Piario che si trova al centro di una Valle con un bacino d’utenza di 109.000 abitanti; degli standard qualitativi di eccellenza del reparto maternità; del disagio causato ai cittadini, che dipende non solo dalle considerevoli distanze, ma anche dalla conformazione morfologica del territorio che non consente di raggiungere agevolmente, in tempi accettabili, le strutture di prima necessità; di rinviare la decisione di chiudere il Punto Nascite di Piario, al fine di approfondire le ricadute devastanti che la stessa avrebbe sulla collettività”.

Gli amministratori chiedono inoltre un incontro col Ministro della Salute Giulia Grillo e un incontro urgente con il Presidente Fontana e l’Assessore al Welfare Gallera  alla presenza dei firmatari della presente istanza, al fine di rivedere i parametri che hanno portato codesta Regione a chiudere il Punto Nascite.

Ora tocca alla Regione, che ha responsabilità in ambito sanitario, esprimersi in merito.

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