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Cronaca

Cane investito a Nembro, il dibattito: è reato?

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Un cane è stato investito a Nembro e lasciato ferito in strada. Il dibattito su Facebook si scatena: è reato o no?

Il caso di un cane investito martedì a Nembro e lasciato ferito in strada sta facendo discutere. Il dibattito su Facebook si è scatena nel gruppo Sei di Nembro se anche tu… dove gli utenti si chiedono se sia reato e meno e a chi spetti pagare i danni causati all’auto e le spese mediche per l’animale.

Cosa è successo a Nembro

A segnalare l’accaduto un post pubblicato da un utente dopo pranzo che riportava: “Si parla tanto dei giovani che non hanno rispetto, ma dopo ciò che ho visto oggi sono più che mai convinta che purtroppo l’ignoranza e la maleducazione non abbiano età. Sarebbe bello se il “signore” che stamattina, davanti alla ex Mecca, ha investito e totalmente ignorato un povero e bellissimo cane, si facesse un esame di coscienza e rintracciasse i padroni. Ma mi rendo conto sia una cosa impossibile, perché altrimenti non sarebbe fuggito, dopo essersi fermato, non a verificare le condizioni dell’animale, ma a vedere che il paraurti del suo super suv fosse ancora intatto”.

In serata si è poi fatto vivo – sempre con un post sulla stessa pagina – il padrone del cane investito che, ringraziando chi l’ha soccorso, ha spiegato che il cane era scappato dal cancello. Il cane non è in fin di vita e, nonostante i traumi subiti, dovrebbe rimettersi completamente.

L’uomo si è reso disponibile anche a pagare le spese dell’auto ammaccata in quanto il suo cane non era sotto custodia. Ed è qui che si è scatenato il dibattito.

C’è chi sostiene che il signore alla guida dell’auto, non solo non debba essere risarcito, ma che debba pagare le spese mediche affrontate dal proprietario per far curare il cane ferito poiché l’ha lasciato in strada.

C’è chi inoltre, sincerandosi per le condizioni del cane, raccomandi all’uomo di non far pà scappare il cane. Ma vediamo cosa dice la legge.

Il Decreto che obbliga a soccorrere gli animali feriti

E’ in vigore dal 27 dicembre 2012 il Decreto attuativo che regolamenta l’obbligo di prestare soccorso agli animali feriti.

Il codice della strada è tassativo: nel caso si investa un animale, che sia domestico come il cane o il gatto, protetto o da reddito, vige l’obbligo di fermarsi, prestare soccorso e fare in modo che scattino gli allarmi necessari all’intervento di operatori specializzati nel settore.

Sono previste multe per i trasgressori che vanno da 389 euro a 1.559 euro in caso di partecipazione diretta: anche per chi vede e non si ferma è prevista una multa, più ridotta, che va da 78 euro a 311 euro.

Chi investe un cane, un gatto, un capriolo o un altro animale, dunque deve intervenire immediatamente chiamando i soccorsi: polizia stradale, polizia municipale, carabinieri o servizio veterinario della Azienda Asl.

Infine, chi assiste all’investimento di un animale con fuga del colpevole, può prendere il numero della targa, comunicarlo agli agenti affinché siano applicate le giuste sanzioni.

Cosa dice la legge in caso di uccisione

Il codice penale prevede due norme a tutela degli animali in caso di uccisione. Entrambe però pongono una serie di condizioni da renderne possibile l’applicazione in pochi casi.

La prima norma è quella di uccisione di un animale. Essa stabilisce che chiunque per «crudeltà» o «senza necessità» cagiona la morte di un animale è punto con la reclusione da quattro mesi a due anni.

Come detto, il reato scatta solo se l’uccisione avviene con crudeltà o non necessità. Questo significa che ci deve essere malafede o, per dirla in termini giuridici, il “dolo”. Quindi, chi investe un cane perché non lo ha visto o non è riuscito a schivarlo, non è punibile penalmente.

La seconda norma è quella di uccisione o danneggiamento di animali altrui. Qui ad essere tutelato non è l’animale in sé ma il patrimonio del suo proprietario. Pertanto, il reato non scatta se il cane è randagio. Difatti, la norma del codice punisce chiunque uccide animali «che appartengono ad altri». Anche in questo caso, poi, il reato scatta solo se c’è il dolo e non per la semplice colpa.

Il risarcimento del danno

Uccidere il cane di un’altra persona, mentre attraversa la strada, dunque non è quasi mai reato se non c’è volontà di farlo. Tuttavia, ciò non toglie che si debba il risarcimento del danno al proprietario, risarcimento che coinvolge sia la sfera economica, sia la sfera affettiva.

Quindi chi investe il cane di un altro, e non lo fa apposta, non subisce conseguenze penali ma deve risarcire al padrone sia il danno patrimoniale che quello non patrimoniale.

Cane investito: il padrone è responsabile?

Se l’investimento del cane è determinato da una condotta imprevedibile dell’animale che ha attraversato all’improvviso la strada o è sfuggito di mano al padrone e se ciò ha addirittura causato un incidente, a risarcire dovrà essere il proprietario del cane. Non essendovi un responsabile alla guida di un altro veicolo, non subentra infatti l’assicurazione.

Il titolare dell’animale è infatti responsabile – a prescindere da propria colpa – per tutti i danni da questo causati, salvo riesca a dimostrare di non aver potuto impedire il fatto.

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